San Giuseppe è un santo molto onorato dalla Chiesa cattolica e per questo ricevette parecchi riconoscimenti liturgici: nel 1796 il suo nome fu inserito nelle Litanie dei Santi e nel 1815 nella preghiera A cunctis; nel 1833 fu approvata la recita di un piccolo ufficio di San Giuseppe al mercoledì e undici anni dopo il nome del Santo fu annoverato fra le invocazioni nelle preghiere da recitare dopo la Messa. Nel 1889 venne prescritta la preghiera A te o beato Giuseppe, da recitare il mese d’ottobre dopo il Rosario, mentre nel 1919 fu inserita nel Messale una Prefazio propria di San Giuseppe.
La più antica pratica devozionale in onore del santo risale al 1536 ed è chiamata “pratica dei Sette dolori e allegrezze di San Giuseppe”; secondo una leggenda, riportata da Fra Giovanni da Fano (1469-1539) fu il santo stesso, salvando due naufraghi da una tempesta, a promuovere e creare questa pia pratica.
Nel 1597 furono pubblicate a Roma le prime Litanie di San Giuseppe, nel 1659 approvato il Cingolo o Cordone di San Giuseppe, nel 1850 la Coroncina di San Giuseppe, lo Scapolare di San Giuseppe nel1893, per ordine della Santa Sede. Altre pratiche sono quelle del Sacro Manto, dei nove mercoledì, la Novena perpetua, la Corona Perpetua, la Corte Perpetua. I papi Pio IX e Pio XI inoltre consacrarono il mese di Marzo a San Giuseppe.
L'8 dicembre 1870 Pio IX lo proclamò patrono della Chiesa universale, dichiarando esplicitamente la sua superiorità su tutti i santi, seconda solo a quella della Madonna.
Papa Leone XIII scrisse la prima enciclica interamente riguardante il santo: la Quamquam pluries, del 15 agosto 1889.
Il 26 ottobre1921, Benedetto XV estese la festa della Sacra Famiglia a tutta la Chiesa.
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