SAN GIUSEPPE NEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA


L'annuncio dell'Angelo a San Giuseppe


- Parte I, sezione II, capitolo II, articolo III, paragrafo II
497 I racconti evangelici1 considerano la concezione verginale un'opera divina che supera ogni comprensione e ogni possibilità umana2. «Quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo», dice l'angelo a San Giuseppe riguardo a Maria, sua sposa (Mt 1,20). La Chiesa vede in ciò il compimento della promessa divina fatta per bocca del profeta Isaia: «Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio»3.
  1. cfr Mt 1.18-25; Lc 1,26-38.
  2. cfr Lc 1,34.
  3. Is 7,14 secondo la versione greca di Mt 1,23.

  • Parte III, sezione I, capitolo I, articolo VIII, paragrafo I.
1846 Il Vangelo è la rivelazione, in Gesù Cristo, della misericordia di Dio verso i peccatori4. L'angelo lo annunzia a San Giuseppe: «Tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,21). La stessa cosa si può dire dell'Eucaristia, sacramento della redenzione: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati» (Mt 26,28).
4. Cf Lc 15.
Compito e vocazione di San Giuseppe

  • Parte I, sezione II, capitolo II, articolo II, paragrafo II
437 L'angelo ha annunciato ai pastori la nascita di Gesù come quella del Messia promesso a Israele: «Oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore che è il Cristo Signore» (Lc 2,11). Fin dal principio egli è «colui che il padre ha consacrato e mandato nel mondo» (Gv 10,36), concepito come «santo» (Lc 1,35) nel grembo verginale di Maria. San Giuseppe è stato chiamato da Dio a prendere con sé «Maria» sua «sposa», incinta di «quel che è generato in lei [...] dallo Spirito Santo» (Mt 1,20) affinché Gesù «chiamato Cristo» nasca dalla sposa di San Giuseppe nella discendenza messianica di Davide(Mt 1,16)5.
  1. Cf Rm 1,3; 2 Tm 2,8; Ap 22,16.
Festa di San Giuseppe

  • Parte II, sezione II, capitolo I, articolo III, paragrafo II
2177 La celebrazione domenicale del giorno e dell'Eucaristia del Signore sta al centro della vita della Chiesa. «Il giorno di domenica in cui si celebra il mistero pasquale, per la Tradizione apostolica deve essere osservato in tutta la Chiesa come il primordiale giorno festivo di precetto»6.
«Ugualmente devono essere osservati i giorni del Natale del Signore nostro Gesù Cristo, dell'Epifania, dell'Ascensione e del santissimo Corpo e Sangue di Cristo, della santa Madre di Dio Maria, della sua Immacolata Concezione e Assunzione, di San Giuseppe, dei santi Apostoli Pietro e Paolo, e infine di tutti i Santi»7.
  1. Codice di Diritto Canonico, 1246, 1.
  2. Ibid.


Gesù sottomesso a San Giuseppe

  • Parte I, sezione II, capitolo II, articolo III, paragrafo III (punto II)
532 Nella sottomissione di Gesù a sua Madre e al suo padre legale si realizza l'osservanza perfetta del quarto comandamento. Tale sottomissione è l'immagine nel tempo dell'obbedienza filiale al suo Padre celeste. La quotidiana sottomissione di Gesù a Giuseppe e a Maria annunziava e anticipava la sottomissione del Giovedì Santo: «Non [...] la mia volontà...» (Lc 22,42). L'obbedienza di Cristo nel quotidiano della vita nascosta inaugurava già l'opera di restaurazione di ciò che la disobbedienza di Adamo aveva distrutto8.
  1. Cf Rm 5,19.
San Giuseppe patrono della buona morte

  • Transito di San Giuseppe-
    Roma- San Giuseppe al Trionfale
    Parte I, sezione II, capitolo III, articolo XI, paragrafo II

1014 La Chiesa ci incoraggia a prepararci all'ora della nostra morte («Dalla morte improvvisa, liberaci, Signore»: Litanie dei santi), a chiedere alla Madre di Dio di intercedere per noi «nell'ora della nostra morte» («Ave Maria») e ad affidarci a San Giuseppe, patrono della buona morte:

«In ogni azione, in ogni pensiero, dovresti comportarti come se tu dovessi morire oggi stesso; se avrai la coscienza retta, non avrai molta paura di morire. Sarebbe meglio star lontano dal peccato che fuggire la morte. Se oggi non sei preparato a morire, come lo sarai domani?». (Imitazione di Cristo, 1, 23, 1.)







«Laudato si', mi' Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullo omo vivente pò scampare.
Guai a quelli che morranno ne le peccata mortali!;
beati quelli ke trovarà
ne le tue sanctissime voluntati,
ca la morte seconda nol farrà male». (San Francesco d'Assisi, Cantico delle creature.)
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