G. Rollini- SAN GIUSEPPE, Basilica del Sacro Cuore- Roma |
Si era all'indomani della presa di Roma, gli atti pontifici venivano sottoposti a controllo del Governo italiano: Pio IX decise di proclamare San Giuseppe patrono della Chiesa, dando voce al sentire comune del popolo cattolico e arricchendo così di un importante documento il magistero pontificio.
Per "sfuggire" legalmente al controllo governativo il Pontefice scelse di ricorrere ad un decreto della Congregazione dei Sacri Riti, invece che ad una bolla o lettera papale.
Il quadro di San Giuseppe qui a lato, è opera di G. Rollini, e si trova nella Basilica del Sacro Cuore di Roma, che sorge su un territorio dell'Esquilino acquistato, proprio da Papa Pio IX.
Questi aveva, a suo tempo, deciso di costruirvi una Chiesa da dedicare al Santo Patriarca, da poco dichiarato Patrono universale della Chiesa.
L'idea, successivamente, mutò (oggi la Basilica è intitolata al Sacro Cuore di Gesù) ed il successore di Pio IX, ossia Leone XIII, dopo alcune peripezie, affidò a San Giovanni Bosco l'incarico di portare a termine l'opera.
L'idea, successivamente, mutò (oggi la Basilica è intitolata al Sacro Cuore di Gesù) ed il successore di Pio IX, ossia Leone XIII, dopo alcune peripezie, affidò a San Giovanni Bosco l'incarico di portare a termine l'opera.
Il Santo, in ricordo dell'iniziale progetto relativo alla Basilica, volle che vi fosse un altare dedicato a San Giuseppe, e lo fece sormontare da questa bella tela, che raffigura un Santo Patriarca veramente maestoso, nella sua chiara funzione di Sposo di Maria Vergine, padre putativo e custode di Gesù, Patrono e protettore della Chiesa Cattolica, simbolicamente raffigurata dalla Basilica di San Pietro che un angelo genuflesso presenta al Santo.
All'inizio della navata di destra, la stessa che ospita l'altare di San Giuseppe, è collocata una statua che ritrare proprio Papa Pio IX.
All'Urbe e all'Orbe.
Nella stessa maniera che Dio aveva costituito quel Giuseppe, procreato dal patriarca Giacobbe, soprintendente a tutta la terra d'Egitto, per serbare i frumenti al popolo, così, imminendo la pienezza dei tempi, essendo per mandare sulla terra il suo Figlio Unigenito Salvatore del mondo, scelse un altro Giuseppe, di cui quello era figura, e lo fece Signore e Principe della casa e possessione sua e lo elesse Custode dei precipui suoi tesori.
Di fatto, egli ebbe in sua sposa l'Immacolata Vergine Maria, dalla quale nacque di Spirito Santo il Signor Nostro Gesù Cristo che presso gli uomini degnossi di essere riputato figlio di Giuseppe, e gli fu soggetto.
E Quegli, che tanti re e profeti bramarono vedere, Giuseppe non solo Lo vide, ma con Lui ha dimorato e con paterno affetto L'ha abbracciato e baciato; e per di più ha nutrito accuratissimamente Colui che il popolo fedele avrebbe mangiato come pane disceso dal cielo, per conseguire la vita eterna.
Per questa sublime dignità, che Dio conferì a questo fedelissimo suo Servo, la Chiesa ebbe sempre in sommo onore e lodi il Beatissimo Giuseppe, dopo la Vergine Madre di Dio, sua sposa, e il suo intervento implorò nei momenti difficili.
Ora, poiché in questi tempi tristissimi la stessa Chiesa, da ogni parte attaccata da nemici, è talmente oppressa dai più gravi mali, che uomini empi pensarono avere finalmente le porte dell'inferno prevalso contro di lei, perciò i Venerabili Eccellentissimi Vescovi dell'universo Orbe Cattolico inoltrarono al Sommo Pontefice le loro suppliche e quelle dei fedeli alla loro cura commessi chiedendo che si degnasse di costituire San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica. Avendo poi nel Sacro Ecumenico Concilio Vaticano più insistentemente rinnovato le loro domande e i loro voti, il Santissimo Signor Nostro Pio Papa IX, costernato per la recentissima e luttuosa condizione di cose, per affidare Sè e i fedeli tutti al potentissimo patrocinio del Santo Patriarca Giuseppe, volle soddisfare i voti degli Eccellentissimi Vescovi e solennemente lo dichiarò Patrono della Chiesa Cattolica, ingiungendo che la sua festa, cadente nel 19 di marzo, per l'avanti fosse celebrata con rito doppio di prima classe, senza ottava pero, a motivo della Quaresima.
Egli stesso inoltre ha disposto che tale dichiarazione, a mezzo del presente Decreto della Sacra Congregazione dei Riti *), fosse resa di pubblica ragione in questo giorno sacro all'Immacolata Vergine Madre di Dio e Sposa del castissimo Giuseppe.
Non ostante qualsivoglia cosa in contrario.
Il dì 8 dicembre 1870.
Ora, poiché in questi tempi tristissimi la stessa Chiesa, da ogni parte attaccata da nemici, è talmente oppressa dai più gravi mali, che uomini empi pensarono avere finalmente le porte dell'inferno prevalso contro di lei, perciò i Venerabili Eccellentissimi Vescovi dell'universo Orbe Cattolico inoltrarono al Sommo Pontefice le loro suppliche e quelle dei fedeli alla loro cura commessi chiedendo che si degnasse di costituire San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica. Avendo poi nel Sacro Ecumenico Concilio Vaticano più insistentemente rinnovato le loro domande e i loro voti, il Santissimo Signor Nostro Pio Papa IX, costernato per la recentissima e luttuosa condizione di cose, per affidare Sè e i fedeli tutti al potentissimo patrocinio del Santo Patriarca Giuseppe, volle soddisfare i voti degli Eccellentissimi Vescovi e solennemente lo dichiarò Patrono della Chiesa Cattolica, ingiungendo che la sua festa, cadente nel 19 di marzo, per l'avanti fosse celebrata con rito doppio di prima classe, senza ottava pero, a motivo della Quaresima.
Egli stesso inoltre ha disposto che tale dichiarazione, a mezzo del presente Decreto della Sacra Congregazione dei Riti *), fosse resa di pubblica ragione in questo giorno sacro all'Immacolata Vergine Madre di Dio e Sposa del castissimo Giuseppe.
Non ostante qualsivoglia cosa in contrario.
Il dì 8 dicembre 1870.
Card. PATRIZI
Prefetto della S. C. dei RR.
Vescovo di Ostia e Velletri.
DOMENICO BARTOLINI
Segretario della S. C. dei RR.
Prefetto della S. C. dei RR.
Vescovo di Ostia e Velletri.
DOMENICO BARTOLINI
Segretario della S. C. dei RR.
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