UN PO' DI STORIA SULLE DEVOZIONI A SAN GIUSEPPE -terza parte-

Dal libro di Padre Tarcisio Stramare, "San Giuseppe - Dignità Privilegi Devozioni":

LE PIE DEVOZIONI: IL CULTO PERPETUO

Descrivere la storia della devozione del Culto perpetuo di san Giuseppe significa imbattersi in grandi ostacoli, dovuto all'assenza di ogni documento ufficiale riguardante sia la fondazione e l'originaria organizzazione di questa devozione, sia il suo sviluppo storico nei paesi d'Europa, dove ebbe origine.

Già all'inizio del XIX secolo incontriamo delle pratiche che diverranno proprie del Culto perpetuo.
Per questo motivo, alcuni autori ne fanno risalire l'origine al ritorno di Pio VII, priogioniero di Napoli (18 marzo 1814).
Altri fissano perfino all'anno 1762 le modalità di un Culto perpetuo destinato all'aiuto spirituale dei morenti.
La preghiera in uso era quella dei sette dolori e allegrezze, già diffusa in Italia dal 1605.
Comunque, la fondazione ufficiale del Culto perpetuo di San Giuseppe viene datata al 1854, in Italia.
Sarebbe l'opera di una pia signora milanese, che intendeva assegnare un giorno al mese a ciascuno degli amici di San Giuseppe che riusciva a raggruppare.
Non sappiamo, tuttavia, quando si stabilì l'altro modo di associazione, che consiste nell'assegnare un giorno di preghiere consacrate a san Giuseppe per anno e per persona.

Il primo decreto di approvazione sarebbe stato emesso dall'arcivescovo di Milano, il 12 dicembre 1854, ma nessun documento lo certifica.
Scopo principale della devozione era che san Giuseppe fosse onorato in modo particolare tutti i giorni dell'anno almeno da una persona; o ancora, se non si fosse raggiunto il numero congruo di persone, ovvero se associazioni di 31 persone si fossero raggruppate con particolare fervore, che ciascuna scegliesse un giorno al mese nel quale onorare particolarmente san Giuseppe.
Di qui il nome Culto Perpetuo.

Ciascun membro doveva assumersi la sua obbligazione in spirito di unione con gli altri membri dell'associazione.
Secondo il vero senso della Chiesa e in virtù della solidarietà spirituale della comunione dei santi, egli doveva, nel giorno da lui prescelto, onorare San Giuseppe a nome di tutti, in modo che il Santo, onnipotente in cielo, riceveva un omaggio universale e perpetuo.

L'associazione, che onorava in tal modo "l'uomo più vicino a Gesù", non passò inosservata agli occhi della Chiesa.
Pio IX l'approvò ufficialmente per tutta l'Italia, il 20 gennaio 1856, arricchendola di indulgenze.
 Il 7 marzo 1859, viene rinnovata l'approvazione per tutto il mondo e in perpetuum.
Il 5 luglio 861, un breve apostolico concede nuove indulgenze per il mondo intero; seguono altri numerosi privilegi, a riprova della validità della devozione.

Singolare è la facilità di adesione: il Culto perpetuo di san Giuseppe è una Pia Unione alla quale è sufficiente, per esistere, un semplice registo di nomi e di date.
Chiunque, per conseguenza, può organizzare nel suo ambiente un centro per il Culto Perpetuo.

Da Milano l'Associazione si è diffusa ben presto in Belgio, Spagna, Polonia, Francia, Germania, in America e nel mondo intero.
Nel Canada si è aggiunta la caratteristica di iscrivere tutta la famiglia piuttosto che il singolo individuo.

Ecco gli impegni che l'iscritto si assume (precisiamo: non si commette peccato se per dimenticanza o altro motivo, non si può assolvere l'impegno!):

  1. Nei giorni eletti e stabiliti per professare il Culto accostarsi ai santi Sacramenti; non potendolo fare, supplire con un atto di contrizione e con la Comunione spirituale                         
  2. Assistere con speciale devozione alla Santa Messa, in memoria della Presentazione di Gesù al Tempio                                                                                                                               
  3. Fare almeno un quarto d'ora di meditazione su san Giuseppe                                                     
  4.  Tenersi raccolto nello spirito e passare la giornata nel ricordo di San Giuseppe                      
  5. Fare qualche atto di mortificazione, qualche opera di misericordia spirituale e corporale                                                                                                                                             
  6. Recitare sette Pater, Ave, Gloria a ricordo dei dolori e delle allegrezze di Giuseppe                     
  7. Chiudere la giornata con la visita al Santissimo Sacramento e con l'offerta del proprio cuore a San Giuseppe
 Chi si dichiara devoto di san Giuseppe, potrebbe incominciare di sua iniziativa, trattandosi di una devozione che non richiede una speciale organizzazione, ma è fatta in casa e non ha precise regole.

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