La prima parte del testo di Benedetto XVI su San Giuseppe (estrapolata dal suo libro "L'infanzia di Gesù), ci ha presentato il santo patriarca come "uomo giusto".
Questo secondo estratto dal volume ratzingeriano ce lo indica come "uomo di fede" ed è dunque uno stimolo in più, in questo Annus Fidei, a seguirne l'esempio, chiedendo nella preghiera, la capacità di discernere con fede i piccoli episodi "straordinari" che anche nella nostra vita quotidiana possono capitare.
Non avremo di certo a che fare con grandi rivelazioni, ma l'agire di Dio è una costante della realtà di ogni credente, anzi, di ogni uomo.
San Giuseppe ci aiuti a valutare, volta per volta, alla luce della fede, i "messaggi" di Dio nella nostra vita.
-JOSEPH RATZINGER:
CONCEPIMENTO E NASCITA DI GESU' SECONDO MATTEO -seconda parte-
"Mentre l'angelo «entra» da Maria (Lc 1,28), a Giuseppe appare solo nel sogno -in un sogno, però che è realtà e rivela realtà.
Ancora una volta si mostra a noi un tratto essenziale della figura di san Giuseppe: la sua percettività per il divino e la sua capacità di discernimento.
Solo ad una persona intimamente attenta al divino, dotata di una peculiare sensibilità per Dio e per le sue vie, il messaggio di Dio può venire incontro in questa maniera.
E la capacità di discernimento è necessaria per riconoscere se si era trattato solo di un sogno, oppure se veramente il messaggero di Dio era venuto da lui e gli aveva parlato.
Il messaggio che gli viene partecipato è sconvolgente e richiede una fede eccezionalmente coraggiosa.
E' possibile che Dio abbia veramente parlato?
Che Giuseppe, nel sogno, abbia ricevuto la verità -una verità che va al di là di tutto ciò che ci si può attendere?
Può essere che Dio abbia agito in questo modo in un essere umano?
"Il sogno di Giuseppe"- Francisco Goya |
E' possibile che Dio abbia realizzato in questo modo l'inizio di una nuova storia con gli uomini?
Matteo aveva detto prima che Giuseppe stava «considerando interiormente» la questione della giusta reazione alla gravidanza di Maria.
Possiamo dunque immaginare come egli lotti ora nel suo intimo con questo messaggio inaudito del sogno: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo» (Mt 1,20).
Giuseppe viene interpellato esplicitamente come figlio di Davide, e con ciò è indicato, al tempo stesso, il compito che, in questo evento, gli è assegnato: in quanto destinatario della promessa fatta a Davide, egli deve farsi garante della fedeltà di Dio.
«Non temere» -questo aveva detto l'angelo dell'Annunciazione anche a Maria.
Con la stessa esortazione dell'angelo, Giuseppe ora è coinvlto nel mistero dell'Incarnazione di Dio.
Nessun commento:
Posta un commento