ANNUS FIDEI- La fede di S. Giuseppe nei riguardi di Gesù



Dal libro "Giuseppe l'uomo giusto"  di Ezio Cova:


LA FEDE DI SAN GIUSEPPE NEI RIGUARDI DI GESU'


Fu un prodigio la fede di Giuseppe nei riguardi di Gesù.
Gli è detto che il Figlio della sua sposa sarà il Re dei re, il Signore dei dominanti ed egli ci crede, nonostante che lo veda obbedire all'editto di unmperatore terreno e nascere in una squallida spelonca:
"Anche Giuseppe andò da Nazareth città della Galilea, in Giudea, alla città di David, chiamata Betlemme, perché era della casa e della famiglia di David, per dare il nome insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Ora mentre essi si trovavano in quel luogo, venne per lei il momento del parto e diede alla luce il suo Figliolo primogenito; che, fasciato pose in una mangiatoia, perché non vi era posto per loro nell'albergo" .
(Lc 2,4-7) 

Gli è detto che il figlio della sua sposa sarà l'opera meravigliosa dello Spirito Santo, e Giuseppe crede, benché lo veda soggetto alla dolorosa cerimonia della circoncisione:
"Passati gli otto giorni, in capo ai quali il bambino doveva essere circonciso, gli venne  posto il nome Gesù, come era stato chiamato dall'Angelo prima che fosse concepito nel seno materno".
(Lc 2,21)

Giuseppe impone il nome al Figlio di Dio e versa, a salute del mondo, il primo sangue nel rito della circoncisione.
Giuseppe crede benché veda Gesù, al Tempio, mescolato fra i peccatori in atto di obbedire a una legge umiliante:
"Quando poi furono compiuti i giorni della purificazione secondo la legge di Mosé, lo portarono a Gerusalemme per presentarlo al Signore, come scritto nella legge del Signore:
Ogni primogenito maschio sarà consacrato al Signore (Esodo 13,20; Levitico 12,6-8); e per offrire, come prescritto dalla legge del Signore, il sacrificio di un paio di tortore o di due giovani colombi". (Lc 3,22-24)

Gli è detto che Gesù sarà il salvatore del mondo, ed egli crede quantunque debba fuggire in Egitto, per sottrarsi alle furie di Erode:
"Partiti i Magi, un Angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe dicendogli: Levati, prendi il bambino e la Madre sua e fuggi in Egitto.
Là ti fermerai, finché io non ti avvisi, perché Erode cercherà il bambino per farlo morire".
(Mt 2,13)

Gli è detto che Gesù salirà sul trono di David e regnerà in eterno nella casa di Giacobbe, ed egli ci crede, quantunque lo veda per tanti anni impegnato nell'umile mestiere di falegname.
E non supponiamo, come falsamente insinuano alcuni Vangeli apocrifi, che la fede di Giuseppe sia stata sostenuta da mirabili cose che andava compiendo il fanciullo di Nazareth.
No, no: dai Vangeli autentici risulta che la vita di Gesù, dopo quel breve e fugace raggio di luce lasciato trasparire là nel Tempio, all'età di dodici anni, fu sempre contenuta, fino alla sua vita pubblica, nei limiti di una esistenza ordinata e, alle apparenze, puramente umana.
Ed è questo un fatto che getta ancora più luce sulla fede di Giusepe, che la rende ancora più grande e meritoria.
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