STRALCI DALLA
VITA DI S. GIUSEPPE SPOSO DI MARIA SS.
PADRE PUTATIVO DI GESU' CRISTO
a cura di don Bosco
Capo I.
Nascita di s. Giuseppe.
Suo luogo nativo.
S. Giuseppe era un uomo giusto. S. MATT. cap. 1, v. 19.
A due leghe circa da Gerusalemme sulla vetta d'un colle, il cui terreno
rossastro è cosparso di oliveti, sorge una piccola città celebre per
sempre a cagione della nascita del bambinello Gesù, la città di
Betlemme, da cui la famiglia di Davide traeva la sua origine.
In questa
piccola città nasceva colui che negli alti
disegni di Dio doveva diventare il custode della verginità di
Maria, ed il padre putativo del Salvatore degli uomini.
I genitori gli diedero il nome di Giuseppe che significa aumento, quasi per farci intendere, che egli fu accresciuto dei doni di Dio e a dovizia ricolmato di tutte le virtù sin dalla nascita.
Due Evangelisti ci tramandarono la genealogia di Giuseppe.
Suo padre aveva nome Giacobbe al dire di s. Matteo, e secondo s. Luca
si chiamava Eli; ma la più comune e la più antica opinione si è quella
che ci fu tramandata da Giulio Africano che scrisse sullo scorcio del
secondo secolo dell'era cristiana.
Giusta quanto gli era stato riferito
dai parenti stessi del Salvatore, egli ci dice che Giacobbe ed Eli erano
fratelli e che Eli essendo morto senza figli, Giacobbe ne aveva sposata
la vedova siccome era prescritto dalla legge di Mosè, e da questo
matrimonio nacque Giuseppe.
Della stirpe reale di Davide, discendenti da Zorobabele che ricondusse
il popolo di Dio dalla cattività di Babilonia, i genitori di Giuseppe
erano assai decaduti dall'antico splendore dei loro antenati in quanto
all'agiatezza temporale.
Se si pon mente alla tradizione, suo padre era
un povero operaio che si guadagnava il cotidiano sostentamento col
sudore della sua fronte.
Ma Iddio che rimira non la gloria che si gode
in faccia agli uomini, ma il merito della virtù agli occhi suoi, lo
scelse per custode del Verbo disceso sopra la terra.
D' altronde la
professione di artigiano, che in se ha nulla di abbietto, era in grande
onore presso il popolo d'Israele.
Anzi ciascun Israelita era artigiano, ogni padre di famiglia, qualunque fosse la sua fortuna e
l'altezza del suo grado, era obbligato a far imparare un mestiere al
figliuolo a meno che, diceva la legge, ne avesse voluto fare un ladro.
Ben poche cose noi sappiamo circa l'infanzia e la gioventù di Giuseppe.
[...] noi costretti a cercare nel Vangelo quelle poche
parole che qua e là ci lasciò sparse lo Spirito Santo intorno a
Giuseppe.
[...] riflettendo sulle parole del Vangelo noi troviamo
appropriato a s. Giuseppe il più bello elogio che possa essere fatto di
una creatura.
Il santo libro si contenta di dirci che era un uomo
giusto.
[...]Giuseppe era un uomo giusto ed in grazia di questa giustizia
egli doveva esser giudicato degno del sublime ministero di padre
putativo di Gesù.
I suoi pii genitori ebbero cura di educarlo alla pratica austera dei
doveri della religione Giudaica.
[...] se è vero che la beltà
morale si rifletta sull' esteriore, bastava dar uno sguardo alla cara
persona di Giuseppe per leggere sui suoi lineamenti il candore dell'
anima sua.
Secondo ciò che ne tramandarono scrittori autorevoli
il suo viso, la sua fronte, i suoi occhi, l'insieme tutto del suo corpo
spiravano la più dolce purità e lo facevano rassomigliare ad un angelo
disceso sopra la terra.
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