ANNUS FIDEI - Fede incrollabile e perciò meritoria -




Dal libro "Giuseppe l'uomo giusto"  di Ezio Cova:
FEDE INCROLLABILE E PERCIO' MERITORIA

"Più si prolungava la vita nascosta, più questa fede diventava meritoria.
Giuseppe basava la sua fede sulla rivelazione fondamentale fattagli dall'angelo che Gesù sarebbe stato il Salvatore.
Ma come passavano gli anni, dovette stupire sempre più di non veder nulla che annunciasse questa missione salvatrice.
Anche compiuti i vent'anni, Gesù persisteva a rimanere nell'ombra, esercitando un mestiere che non aveva nulla in comune col ruolo di Messia che era chiamato a svolgere.
Possiamo qui immaginare i dubbi che assalirono Giovanni Battista durante la vita pubblica di Gesù.
Dapprima il Precursore riconoscerà il Messia e gli darà l'adesione della sua fede e della sua speranza.
Ma in seguiro sarà sorpreso di non vedere Gesù intraprendere la gloriosa e potente conquista con la quale avrebbe dovuto stabilire il regno messianico; sarà preso dal dubbio e manderà gli emissari a chiedere a Gesù se egli è veramente il Messia annunciato.
Quei dubbi di Giovanni Battista ci fanno capire meglio la prova alla quale fu sottoposta la fede di Giuseppe quando, per un così lungo periodo, dovette constatare che il bimbo o il giovinetto di Nazareth somigliava ben poco al ritratto del glorioso Messia.
Tuttavia, malgrado quella constatazione che creava per lui un mistero, egli non mise mai in dubbio ciò che l'angelo gli aveva detto e, perseverando nella sua fede, accettò di credere ad un Messia diverso da quello che molti ebrei immaginavano.
La sua fede non fu dunque una fede semplice, esente da tentazioni.
Giuseppe dovette spesso, con forza crescente, rinnovare la sua professione di fede in Gesù.
Seppe credere sempre più ardentemente nella luce destinata ad illuminare il mondo, malgrado l'ombra in cui si nascondeva il Messia.
La sua fede, per questo stesso fatto, fu una scoperta sempre più profonda della personalità di Gesù.
Scoprì in Lui Colui che stava per salvare gli uomini, ma che revaca quella liberazione in un modo molto più umile di quanto lo lasciassero prevedere le speranze messianiche del popolo.
Scoprì in Lui anche il Figlio di Dio, e fu sempre maggiormente sorpreso di trovare, in un'esistenza così comune, la grandezza divina.

"Nel cuore di Giuseppe, come in quello di Maria, cominciava a delinarsi la fede della Chiesa.
E' perciò che Giuseppe continua a trascinarci sulla via di una fede attiva, audace, assolutamente fedele, concentrata sulla persona di Cristo" (J. Galot)
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