Non esiste una devozione "ufficiale" al cuore di San Giuseppe.
A scopo di documentazione storica e per meditare su quanto il cuore del Santo sia stato e sia ricolmo dei più ricchi sentimenti verso Gesù e Maria, riportiamo queste preziose informazioni sulla devozione popolare al cuore casto di San Giuseppe.
Si tratta di una forma di pietà popolare che ha trovato grande diffusione, specie nei secoli passati, anche all'interno di ambienti religiosi, come ad es.quello carmelitano, da sempre particolarmente legato alla figura del Santo Patriarca.
Buona lettura!
Dal libro "San Giuseppe, dignità-privilegi-devozioni" di Padre Tarcisio Stramare,osj:
Antico santino dei Tre Cuori |
STORIA DELLA DEVOZIONE AL CUORE DI SAN GIUSEPPE
-prima parte-
La devozione al "Cuore di san Giuseppe" ha occupato nel passato un posto di rilievo nella pietà giuseppina.
L'argomento, oggi poco e mal conosciuto, è quasi adombrato da un certo sospetto e diffidenza.
La presentazione di questa devozione è piuttosto difficile, perché essa ha avuto come oggetto sia il "cuore di san Giuseppe" considerato da solo, sia la sua unione ai cuori di Gesù e Maria; è stata vissuta, infine, anche nella forma della "schiavitù".
Queste tre espressioni di devozione si sono susseguite e mescolate a tal punto da non consentirci di distinguerle chiaramente, così come succede per le devozioni analoghe dei cuori di Gesù e Maria, delle quali seguono le visissitudini.
Cominciamo con la devozione al "Cuore di san Giuseppe":
Ci sono libri e preghiere, dedicati a san Giuseppe, nel quali si accenna al suo "Cuore" come sede del suo amore per Gesù e Maria e come modello di tale sentimento.
Giovanni di Cartagena (morto nel 1617)" in una sua omelia esplora "quanto si addicano al Santissimo Giuseppe le proprietà del cuore e quanto egregiamente egli abbia prestato a Gesù i servizi del suo cuore" e mostra "la grande differenza tra il nostro cuore e quello di Giuseppe: il cuore di Giuseppe conosceva le cose divine e ignorava quelle umane, era dilatato alla speranza, disponibilissimo ad obbedire alla divina volontà, custodito cone strema diligenza, provato nel fuoco della tribolazione, divinamente consolato nell'angustia, acceso dalle fiamme del divino amore, tenero di compassione, amantissimo della purezza, estraneo ai peccati".
La prima testimonianza dellad evozione al cuore di san Giuseppe è costituita da un affresco (1617) a Pontoise (Francia), presso le Carmelitane Scalze; un'iscrizione commenta: In corde Joseph invientis me- Nel cuore di Giuseppe trovate Me.
Nella Spagna, um cuore con la scritta JPH (=JOSEPH), sormontato da una fiamma, circondato da una corona di rose, trapassato da lato a lato da una spada e da una verga fiorita, è lo stemma della Confraternita della Schiavitù del Glorioso Cuore di san Giuseppe, fondata a Siviglia, nel 1744, la quale celebrava, il 18 settembre, la festa del sacro Cuore di san Giuseppe e in tutte le feste principali faceva la commemorazione "Del Sacro Cuore di tanto felice Sposo, fornace del più casto amore e deposito dei divini segreti".
Regolamente, costituzioni, devozionari e altre testimonianze scritte, documentano abbondantemente questa devozione, compreso un "Ufficio del cuore santissimo di san Giuseppe" pubblicato in Messico, nel 1888.
Alla devozione verso i tre cuori "separati" di Gesù, Maria e Giuseppe, succede e si diffonde quella verso i tre cuori "riuniti".
La devozione ai "Santissimi Cuori dei Sovrani Signori Gesù, Maria e Giuseppe" è testimoniata dal 1733, con un santuario a Porto (Portogallo) e una Confraternita a ouro Preto (Brasile), esistente nel 1875.
Sempre in Brasile, rappresentazioni in argento dei "Tre Cuori" si trovano nel Museo dell'arcivescovado di Mariana (1752) e nella chiesa dei carmelitani di Diamantina.
Propabilmente questa devozione dei "tre Cuori" era maturata dalla spiritualità del padre do Quental, fondatore degli Oratoriani in Portogallo, il quale propagava una devozione speciale verso la Trinità creata, sotto il simbolo dei cuori di Gesù, Maria e Giuseppe, sia sotto quello della Fuga in Egitto.
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