O Dio onnipotente,
che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione
alla custodia premurosa di san Giuseppe,
per sua intercessione concedi alla tua Chiesa
di cooperare fedelmente
al compimento dell'opera di salvezza.
AMEN
Da uno scritto di Mons. Karol Wojtyla:
"Nella vita claustrale l'attività è sempre la stessa, il tipo di vita può sembrare monotono.
Per di più, è una vita modesta, fondata sull'obbedienza.
Tutta
la ricchezza di questa forma di esistenza umana inquadrata nelle regole
si spiega soltanto interiormente, sulla base dell'unione contemplativa
con Dio che si conosce amandolo e si ama conoscendolo.
Perciò,
a ragione. santa Teresa concludeva che tale doveva essere anche lo
stile di vita interiore del falegname di Nazaret, e, quindi, così
volentieri consacrò a lui le sue sorelle e i loro conventi".
Sentiamo spesso dire: "Faccio sempre le stesse cose" o "ogni giorno è uguale a ieri".
Non
bisogna essere claustrali per sperimentare l'apparente monotonia della
vita...è un'esperienza che accomuna, alla fin fine, tutti quanti noi,
qualunque sia lo stile della nostra quotidianità.
Come
cristiani, sappiamo però che anche Cristo ha deciso di vivere una via
"ordinaria" e che Giuseppe e Maria hanno condiviso con Lui questa
esistenza fatta di gesti, attività, riti ripetuti giorno dopo giorno.
Quello
che ha reso "speciale", sempre diversa questa vita giornaliera, è stata
la "contemplazione" continua del Padre....e, per i santi sposi, quella
di Gesù, Figlio di Dio.
Da San Giuseppe, allora, tutti possiamo apprendere questa strada di contemplazione nel quotidiano.
Gesù è con noi in ogni nostra azione, perché prima di noi ha -come noi- mangiato, dormito, camminato, lavorato....
Gesù è con noi in ogni nostra azione, perché prima di noi ha -come noi- mangiato, dormito, camminato, lavorato....
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