SAN GIUSEPPE NELL'ARTE E NEL FOLCLORE - prima parte -


SAN GIUSEPPE NELL'ARTE FIGURATIVA
 - prima parte -
(Da Tarcisio Stramare, o.s.j., Gesù lo chiamò padre, LEV, 1997)


Allo stesso modo che la teologia è la conoscenza e l'esposizione della fede, così le arti figurative sono analogicamente l'espressione della teologia, rispecchiando in modo visivo quanto lungo i secoli e nei diversi luoghi viene predicato ai fedeli.
Essendo queste arti una testimonianza della catechesi, non si può trascurare lo studio accurato del loro contenuto, se si vuol veramente conoscere quano è stato teologicamente recepito e devozionalmente vissuto dal popolo fedele.
Si potrà così costatare come nell'arte siano confluite le fantasticherie dei racconti apocrifi e la sobrietà dei vangeli, le riflessioni della mente e l'affetto del cuore.
L'arte è il polso, dove si può oggettivamente controllare lo stato di salute della teologia.

Per la conoscenza della teologia di san Giuseppe, non è affatto indifferente che il nostro Santo sia rappresentato l'aureola o senza, giovane o vecchio, in adorazione o addormentato, accanto a Gesù e Maria ovvero appartato, semplice comparsa in una scena oppure protagonista, intento al lavoro manuale o alla lettura di un libro, con in braccio il Bambino o un arnese da lavoro, con in mano un bastone, una verga fiorita o un giglio, ecc.
Dietro ogni atteggiamento figurativo c'è un presupposto logico, che va accuratamente individuato attraverso un'esatta conoscenza degli evangeli, degli aprocrifi, della liturgia, dei documenti delmagistero, delle devozioni, delle tradizioni, del folclore, della letteratura religiosa e dell'oratoria sacra.

Per l'iconografia dei secoli IV-VI, grandi polemiche si sono avute, riguardo alle scene d'infanzia del Signore sui sarcofagi, circa l'identificazione di san Giuseppe conla figura del pastore, nella scena della Natività, e con il personaggio che sta dietro la Verine, nell'Adorazione dei Magi.
Nel repertorio certo dell'iconografia giuseppina ci introducono due episodi di un sarcofago frammentario di Le Puy (Francia), della fine del IV secol; l'angelo in tunica e pallio, che appare in sogno a Giuseppe e gli ordina di prendere Maria in casa sua, e Giuseppe che sembra ricevere l'assenso di Maria oppure fa l'atto di condurla come sua sposa.
Significative sono le decorazioni dell'arco trionfale di S. Maria Maggiore, a Roma, eseguite sotto il pontificato di Sisto III (432-440), e la cattedra eburnea del vescovo Massimiliano di Ravenna (sec. VI) 

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