SAN GIUSEPPE NELL'ARTE E NEL FOLCLORE - seconda parte -



SAN GIUSEPPE NELL'ARTE FIGURATIVA
 - seconda parte -
(Da Tarcisio Stramare, o.s.j., Gesù lo chiamò padre, LEV, 1997)

Le scene più anticamente rappresentate sono il sogno e lo sposalizio di san Giuseppe, la prova delle acque amare (di origine orientale, non anteriore al sec. VI), il viaggio a Betlemme (dal sec. VI), la fuga in Egitto (molto rara nell'arte del primo millennio), la Natività (dalla prima metà del sec. VI), la presentazione al tempio, l'adorazione dei magi (con certezza dal sec. VI), l'avvertimento di fuggire in Egitto, la fuga in Egitto, l'episodio di Afrodisio.
Nb. Afrodisio è un personaggio dei vangeli apocrifi. Avrebbe offerto aiuto alla Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto.
San Giuseppe è rappresentato sia da giovane che da vecchio: i due tipi ricorrono con la stessa frequenza.
L'iconografia milanese paleocristiana (sec. V) raffigura san Giuseppe piuttosto giovane e sbarbato, tradizione seguita costantemente.
Un unicum della scultura medioevale è un capitello dei primi decenni del sec. XII, già della basilica di Sant'Abbondio di Como; la figura di san Giuseppe vi appare due volte: accanto all'angelo che lo avverte di partire, e nella fuga in Egitto.
Questa seconda scena è eccezionale: Giuseppe sostiene Gesù, lo abbraccia ffettuosamente.

Il tema del dubbio di san Giuseppe con la rassicurazione dell'angelo è più frequente nell'arte bizantina che in quella occidentale.
Le più antiche raffigurazioni sono quelle di due sarcofagi del sec. VI.
Col movimento francescano, che diffonde la devozione al presepio, la presenza di Giuseppe vi fa costantemente parte.
La circoncisione di Gesù non si trova nell'arte paleocristiana e nei primi secoli della bizantina; le più antiche figure sono del secolo X.
Rara è la scena del censimento a Betlemme, comepure la raffigurazione del ritrovamento di Gesù tra i dottori, nella quale Maria e Giuseppe sono ai margini della scena.
Nella genealogia secondo Matteo, Kacopo Giusti (1382) ha raffigurato san Giusepe giovane, con barba e capelli castani, con la sinistra sul petto e nella destra il bastone (Basilica di s.Antonio, Padova).
La più antica rappresentazione di san Giuseppe isolato è opera di Taddeo Gaddi (1300 - 1352) in S. Croce (Firenze); è un vechio con la barba, che ha nella destra un bastone fiorito.
Dal secolo XV incontriamo la figura di san Giuseppe con un libro
in mano; nel Rinascimento san Giuseppe con un libro in mano o mentre legge appare con una certa frequenza. La scena del Transito di san Giuseppe si diffonde dal secolo XVI.
 
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