NOVENA A SAN GIUSEPPE: Primo giorno - Essere padri


(Da Giuseppe siamo noi di Johnny Dotti e Mario Aldegani, San Paolo, 2017, pp. 27-28; 34-35. Si precisa che nel libro Giuseppe viene chiamato Youssef)

«Essere padre oggi non significa proteggere e aiutare il proprio figlio, ma incoraggiarlo alla vita, invitandolo a compiere il suo viaggio, fino a nascondersi, ma facendosi sempre trovare nel momento del bisogno.
Oggi, invece, spesso ci si arrende di fronte allo stato delle cose, perché incapaci di essere guida, di restare guida davanti all'ineluttabile. Si può essere padre anche se non hai figli, se sei padre dei figli di altri padri, padre dei figli che accogli. C'è un contrasto tra il donarsi al ruolo di padre, per il legame che credi con un "generato dopo di te" che trova in te una guida, un maestro, una persona fidata e amorevole, e il comprare il ruolo di padre, anteponendo la propria esigenza di voler essere padre alla comprensione dell'essere luogo di passaggio della vita, avendo ricevuto e dovendo donare.
Diventare padre è generare futuro, è occuparsi dei figli, non è solo riproduzione per continuare ad essere te stesso, ma è consapevolezza del ciclo vitale che chiede sapienza e amore. 
Youssef ha saputo custodire quello che Dio gli aveva affidato. Lo ha fatto vegliando e vigilando su Gesù.
Vegliare e vigilare non sono la stessa cosa. Vigilare parla dello stare attenti di fronte al pericolo imminente, vegliare invece parla di sostenere con pazienza i processi di crescita.
Per vigilare è sufficiente essere svegli, astuti, rapidi, Per vegliare occorre avere in più la pazienza, la costanza, la tenerezza.
Vigilare ci parla di un certo controllo necessario. Invece vegliare ci parla di speranza, di custodia di un sogno.
Youssef di Nazaret può insegnare a ogni padre e a ogni educatore anche questo».


 PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, 
e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. 
Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, 
e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, 
con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, 
e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. 
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, 
l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, 
che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte 
la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio 
dalle ostili insidie e da ogni avversità; 
e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, 
affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, 
piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. 
Amen 
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