SETTENARIO DI MEDITAZIONI (di sant'Alfonso Maria de' Liguori) - Sesto giorno


SESTO GIONO Meditazione DELLA MORTE DI S. GIUSEPPE 

"Pretiosa in conspectu Domini mors sanctorum eius" (Psalm. 115. 15) 

Considera come S. Giuseppe, dopo aver egli usata una fedel servitù a Gesù e a Maria, giunse alla fine di sua vita nella casa di Nazzaret. Ivi circondato dagli Angioli ed assistito dal Re degli Angioli Gesu-Cristo e da Maria sua sposa, che gli si posero a canto dall'uno e dall'altro lato del suo povero letto, con questa dolce e nobile compagnia con pace di paradiso uscì da questa misera vita. Dalla presenza di tale sposa e di tal figlio, quale degnavasi di chiamarsi il Redentore, fu renduta troppo dolce e preziosa la morte di Giuseppe. E come mai poteva a lui riuscire amara la morte, mentre moriva in braccio alla vita? Chi mai potrà spiegare o intendere le pure dolcezze, le consolazioni, le speranze beate, gli atti di rassegnazione, le fiamme di carità, che spiravano al cuore di Giuseppe le parole di vita eterna, che a vicenda or Gesù, or Maria gli diceano in quell'estremo del suo vivere? Molto ragionevole perciò è l'opinione che riferisce S. Francesco di Sales che S. Giuseppe morisse di puro amore verso Dio. Tale fu la morte del nostro santo, tutta placida e soave, senza angustie e senza timori, perché la sua vita fu sempre santa. Ma non può esser tale la morte di coloro, che un tempo hanno offeso Dio e s'han meritato l'inferno. Sì, ma certamente grande sarà il conforto che riceverà allora chi si vedrà protetto da S. Giuseppe, al quale avendo già un tempo ubbidito un Dio, certamente ubbidiranno i demonii, che dal santo saranno discacciati ed impediti a tentare in morte i suoi divoti. Beata quell'anima che in tal punto è assistita da questo grande avvocato, al quale, per essere egli morto coll'assistenza di Gesù e di Maria, e per aver liberato Gesù bambino dá pericoli della morte con trafugarlo in Egitto, sta concesso il privilegio d'essere il protettore della buona morte, e di liberare i suoi divoti moribondi dal pericolo della morte eterna. 

Preghiere 
Santo mio protettore, a voi con ragione toccò quella santa morte, perché fu santa tutta la vostra vita. A me con ragione mi spetterebbe una morte infelice, perché me l'ho meritata colla mia mala vita. Ma se voi mi difendete, io non mi perderò. Voi non solo siete stato grande amico del mio giudice, ma siete stato ancora il suo custode ed aio. Se voi mi raccomandate a Gesù, egli non saprà condannarmi. Santo mio patriarca, io vi eleggo dopo Maria per mio principale avvocato e protettore. Vi prometto nella vita che mi resta di onorarvi ogni giorno con qualche ossequio speciale e con mettermi sotto il vostro patrocinio. Io non lo merito, ma voi per l'amore che portate a Gesù ed a Maria, accettatemi per vostro servo perpetuo. E per quella dolce compagnia che Gesù e Maria vi fecero in vostra vita, proteggetemi sempre nella mia vita, acciocch'io non mi divida mai da Dio con perdere la sua grazia. E per quell'assistenza che Gesù e Maria vi fecero in morte, proteggetemi specialmente nell'ora della morte mia: affinché io morendo accompagnato da voi, da Gesù e da Maria, venga un giorno a ringraziarvi in paradiso, ed in vostra compagnia a lodare ed amare in eterno il vostro Dio. Vergine santissima, speranza, mia, voi già sapete che prima per li meriti di Gesù Cristo e poi per la vostra intercessione io spero di fare una buona morte e di salvarmi. Madre mia, non mi abbandonate mai, ma specialmente assistetemi nel gran punto della morte mia; ottenetemi la grazia di spirare chiamando ed amando voi e Gesù. E voi, caro mio Redentore, che un giorno avete da essere il giudice mio, deh perdonatemi tutte le offese che vi ho fatte, delle quali mi pento con tutta l'anima: ma perdonatemi presto, prima che venga l'ora della mia morte, in cui mi avete da giudicare. Misero me, che ho perduto tanti anni e non v'ho amato! Deh datemi voi la grazia d'amarvi e d'amarvi assai in questo poco o molto di vita che mi resta. E quando sarà giunta l'ora del mio passaggio da questa vita all'eternità, fatemi morire ardendo d'amore verso di voi. V'amo, mio Redentore, mio Dio, mio amore, mio tutto: ed altra grazia non vi cerco che la grazia d'amarvi; e desidero e vi domando il paradiso per amarvi con tutte le mie forze e per tutta l'eternità. Amen, così spero, così sia. 
Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia. 
Gesù, Giuseppe e Maria, in quell'estrema agonia, fatemi morire in vostra compagnia.
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