SAN GIUSEPPE (di Antonio Maria Sicari, Ocd) - Settima (ultima) parte


Potremmo qui aggiungere pagine e pagine su come i cristiani hanno vissuto la loro devozione al “Patriarca San Giuseppe”, ma preferiamo concludere questo ritratto con un testo teatrale, poco conosciuto, composto da Santa Teresa di Lisieux e intitolato La fuga in Egitto:
«(La scena rappresenta la piccola casa di Nazareth. Maria è sola nel laboratorio di S. Giuseppe: tiene il Bambino Gesù sulle ginocchia; accanto a Lei si vede un cesto pieno di biancheria, la conocchia e il fuso).
[La Madonna parla al piccolo Gesù, ma lo fa come se meditasse tutto quello che le è accaduto fin dal primo incontro con l’angelo]. (S. Giuseppe entra, carico di arnesi da lavoro e la Vergine si rivolge a lui con tono di dolce rimprovero).
– “Giuseppe, avete tardato molto; perché prolungate così le vostre giornate di lavoro?” – “O Maria, lasciate che spenda le mie forze al servizio di Gesù. Per Lui e per Voi io lavoro: questo pensiero mi dà animo, mi aiuta a sopportare la fatica e poi la sera, al mio rientro, una carezza di Gesù, un solo vostro sguardo mi fanno dimenticare la fatica della giornata”.
(Egli passa la mano sulla fronte per tergersi il sudore; poi, sedendo accanto a Maria, guarda il Bambino Gesù. La Santa Vergine lo mette sulle ginocchia di San Giuseppe, il cui viso assume allora un’espressione di gioia celestiale.
San Giuseppe stringe il Bambino Gesù al cuore, lo bacia con amore e Gli dice): – “O carissimo Bimbo, com’è dolce il tuo sorriso! Ma è proprio vero che io, il povero falegname Giuseppe, ho la felicità di portare tra le mie braccia il Re del Cielo, il Salvatore degli uomini? È vero che sono lo sposo della Madre di Dio, il custode della sua verginità? O Maria, ditemi che profondo mistero è mai questo? L’Atteso…, l’Emmanuele, oggetto dei sospiri di tutti i Patriarchi, è qui sulle mie ginocchia, guarda me, suo povero e indegno servitore”.
[E la santa Vergine gli fa eco]: – “Come voi, Giuseppe, anch'io mi stupisco di poter stringere al cuore il Divin Bambino di cui sono Madre; mi sorprende che sia necessario un po' di latte all'esistenza di Colui che dona la vita al mondo”.
(Dopo un prolungato silenzio passato nella contemplazione, Maria riprende): – “Presto Gesù si farà grande: voi dovrete insegnare al creatore dell'Universo a lavorare... Con voi Egli si guadagnerà il pane col sudore del suo adorabile volto…”.
[Intanto il bambino si addormenta e Giuseppe lo indica a Maria]: – “Il Bambino s'è addormentato; prendete il Vostro Tesoro: è l'ora del riposo”. (Posa un bacio sulla fronte di Gesù; poi lo presenta a Maria, che lo prende con rispetto).
[E la Santa Vergine lo saluta a mezza voce]: – “Giuseppe, che Dio benedica il vostro sonno; riposate in pace sotto lo sguardo di Colui il cui cuore veglia sempre” ». *** Forse furono proprio queste le parole che Maria disse al suo Sposo quando lo accompagnò all’ultimo “transito”.


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