SAN GIUSEPPE, UOMO DEI NOSTRI GIORNI - Prima parte (di Fausto Negri)

Mai, nella storia, è avvenuto un cambiamento veloce e globale come quello che stiamo oggi sperimentando. Stiamo camminando dentro un nuovo contesto culturale in cui il cristianesimo diventerà una scelta libera, ma a condizione che ci sia una comunità che lo propone e che lo annuncia con parole e opere.
È sempre un piccolo “resto” che manda avanti la storia della fede. Soltanto attraverso uomini toccati da Dio, Egli può far ritorno presso gli uomini. San Giuseppe può essere un autentico punto di riferimento per tutti i credenti. Attraverso i sogni, Giuseppe percepisce il messaggio del Signore ed inizia a vedere la propria storia con gli occhi stessi di Dio. L’uomo giusto, infatti, ha i sogni stessi di Dio. Essi donano intuizioni e indicazioni concrete su come e dove dirigere i propri passi. Se non ci fosse stato Giuseppe, attento ed obbediente a ciò che di giorno è irragionevole e che può essere visto solo con gli occhi di un sognatore, il Salvatore in questo mondo avrebbe avuto poche possibilità di sopravvivenza.
Perché il Bambino possa in noi nascere ci vogliono sia l’angelo del sogno che la nostra obbedienza. Perciò preghiamo Giuseppe perché ci renda sognatori ed ubbidienti. 



Premessa: un inizio drammatico 

La storia di Giuseppe non inizia con “c’era una volta un re”…
Se Maria è rimasta turbata all’annuncio dell’angelo, ancora più è diventato inquieto Giuseppe, quando ha scoperto che la sua sposa era incinta. Se con il suo “sì” Maria era consapevole di poter rischiare la lapidazione, lui già sapeva di dover subire scherni e insinuazioni, derisioni e pettegolezzi di ogni tipo. Giuseppe, con il cuore gonfio di dolore e di amore, stava decidendo di rimandare in segreto Maria; non voleva esporla al pubblico rifiuto come se fosse adultera. Egli era assillato da un conflitto tra cuore e ragione, tra amore per la sua donna e fedeltà alla legge. Un’angoscia interiore così grave che tormentava pure le sue notti. Allora Giuseppe si merita l’angelo in sogno, che lo autorizza a non farsi da parte, lo rassicura e gli annuncia che anche lui è parte integrante del disegno di salvezza. Attraverso i sogni, Giuseppe percepisce il messaggio dall’Alto e dunque “prende con sé la sua sposa”.
In Luca l’annunciazione è fatta a Maria; in Matteo, invece, essa è rivolta a Giuseppe. Sovrapponendo i due testi, emerge che l’annuncio è fatto alla coppia. La chiamata è rivolta allo sposo e alla sposa insieme, all’interno del matrimonio. Dio-Amore, che ha voluto farsi volto, opera per un mondo migliore rendendo la coppia protagonista della vita nuova. Maria è la donna del “sì”, ma il suo primo “sì” l’ha detto a Giuseppe; l’angelo la trova già “promessa”.
Dio allora parla a Maria e a Giuseppe, al giusto e alla vergine che si sono innamorati. Dio non vuole dividere la coppia, per questo manda angeli e chiede questo doppio “sì”, in modo che il suo progetto possa realizzarsi. Ambedue si sono ritrovati ponendo la loro totale fiducia nel Dio della storia. E la ruota della storia ha iniziato a girare in moto inverso, secondo la logica e il disegno di Dio.
Preghiamo dunque Giuseppe così: Carissimo Giuseppe, insegnaci a comprendere che chi rifiuta la Madre, rifiuta pure il Figlio. Donaci di capire che Dio è all’opera nelle nostre relazioni, parla al centro della famiglia, nel dialogo e nella crisi, negli slanci e nei dubbi, nelle tensioni ideali e nei drammi; che è la coppia, non il singolo, l’immagine di Dio, che è la famiglia nel suo insieme l’immagine più in sintonia con la divina Trinità.

(Dal sito del Santuario San Giuseppe in Spicello - Terre Roveresche)

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