(da Giuseppe lo chiamò Gesù, di Tarcisio Stramare, Portalupi editore, 2001, pp. 106-107)
«De Septem donis Spiritus Sanctii in S. Joseph
è il titolo di un capitolo che il cardinale Vives dedica a questo argomento nella sua Summula, in cui mostra come "i sette doni dello Spirito Santo rifulsero in san Giuseppe, simili ai doni della Beatissima Vergine"; Giuseppe sembra ricalcare l'operato dello Spirito Santo stesso: "Come lo Spirito Santo fu il pedagogo di Cristo, dal quale era condotto dovunque andasse, così anche Giuseppe, come educatore dell'infanzia di Cristo e suo pedagogo in qualunque luogo dovesse andare, lo portava e lo guidava. Lo portò in Egitto, lo portò in Giudea, lo condusse nel tempio e lo ricondusse nella sua casa. Queste considerazioni sono sufficienti per comprendere come l'intervento dello Spirito Santo nel concepimento di Gesù non intacchi affatto il diritto di paternità in san GIuseppe, ma lo confermi, come si evince dall'evangelista, il quale inserisce l'assunzione della sua paternità, richiesta dal mistero dell'Incarnazione, nello stesso contesto nel quale il concepimento del Bambino è attribuito all'opera dello Spirito Santo.Nell'Esortazione apostolica Redemptoris Custos Giovanni Paolo II afferma che "inserita direttamente nel mistero dell'Incarnazione, la famiglia di Nazaret costituisce essa stessa uno speciale mistero. E, allo stesso modo – così come nell'Incarnazione – a questo mistero appartiene la vera paternità: la forma umana della famiglia del Figlio di Dio, vera famiglia umana, formata dal mistero divino. In essa Giuseppe è il padre: non è, la sua, una paternità derivante dalla generazione; eppure, essa non è apparente, o soltanto sostitutiva, ma possiede in pieno l'autenticità della paternità umana, della missione paterna nella famiglia".
Commentando poi le parole rivolte da MAria a Gesù dodicenne nel tempio, il Papa evidenzia la continua azione dello Spirito Santo in relazione alla paternità di Giuseppe: "Giuseppe, il quale fin dall'inizio accettò mediante l'obbedienza della fede la sua paternità umana nei riguardi di Gesù, seguendo la luce dello Spirito Santo, che per mezzo della fede si dona all'uomo, certamente scopriva sempre più ampiamente il dono ineffabile di questa sua paternità". Una paternità, dunque, quella di Giuseppe, che lo Spirito Santo non solo non compromette, ma anzi conferma e continuamente rinnova e rafforza».
Nessun commento:
Posta un commento