GIUSEPPE, COL CUORE DI PADRE

 (Mario Carrera, La Santa Crociata in onore di San Giuseppe - giugno 2021)


La Bibbia afferma che la creatura umana è fatta a immagine di Dio. È consolante pensare che questa immagine e somiglianza in questa stazione della vita ci chieda di recuperare in pienezza questa cura divina, fatta di attenzione e gesti, più che di parole, per diventare sempre di più umani.
Dobbiamo imparare a prenderci cura di noi stessi e dei nostri cari e di coloro che camminano con noi; è importante guardare con simpatia, solidarietà ed affetto chi è nella malattia, chi è privato della frequentazione dei parenti e risucchiato dalla violenza della morte. In quel momento di massimo disagio, san Giuseppe ci dona la garanzia di essere colui che prendendoci per mano ci accompagna sulla riva dell'eternità.
Proprio in quel tratto finale della vita, il respiro divino che ci rende più umani nel tagliare gli ormeggi che ci legano come abitanti della terra. Dice la liturgia che in quella lotta pasquale si scatena un formidabile duello, in cui Gesù, il nostro rappresentante, esce vittorioso da questa lotta cosmica, in cui il male è sconfitto e trionfa definitivamente il bene della vita.
Gesù, Emmanuele, il Dio con noi, riconoscibile in quel tratto divino di un Verbo che si è fatto carne, un Dio che si fa umano affinché gli umani possano assomigliargli, sentirsi spinti a comportarsi come Lui e, dunque, ossigenare la mente e le membra del Suo stesso respiro, che è battito di ininterrotti gesti d'amore. E, come Lui, imparare a chinarsi per curare le ferite del mondo, degli altri e di se stessi.

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