"IL SUO SILENZIO È AL CONTEMPO LA SUA PAROLA" - Intervista al papa emerito Benedetto XVI (seconda parte)

(Stralcio della traduzione di un'intervista rilasciata al "Die Tagespost" e riportata sulle pagine de La Santa Crociata in onore di San Giuseppe, marzo 2022, p. 11)

 


Come veniva festeggiato il suo onomastico nella sua famiglia?

Il giorno di san Giuseppe rappresentava l'onomastico di mio padre e mio e, nei limiti del possibile, veniva debitamente festeggiato. Il più delle volte la mamma, con i suoi risparmi, in qualche modo riusciva ad acquistare un libro importante. Poi c'era una tovaglia specifica per l'onomastico, che assicurava festosità alla colazione. Si beveva caffè da macinare, che mio padre amava molto, ma che normalmente non potevamo permetterci. Infine a tavola c'era sempre una primula come segno della primavera che san Giuseppe porta con sé. E per finire la mamma preparava una torta con glassa che esprimeva la straordinarietà della festa. In questo modo fin dal mattino era tangibile la particolarità della festa di san Giuseppe.

 

Ha sperimentato personalmente nella sua vita l'intercessione del suo patrono?
Quando percepisco che una preghiera è stata esaudita, non ne riconduco la causa alle singole intercessioni, ma mi sento in debito verso di esse nel loro complesso. 

 

Papa Francesco ha indetto l'Anno di san Giuseppe ricordando ai fedeli l'elevazione di san Giuseppe a patrono della Chiesa universale nel 1870. Quale speranza lei collega a questo gesto?

Sono particolarmente lieto che papa Francesco abbia ridestato nei fedeli la consapevolezza dell'importanza di san Giuseppe; e quindi ho letto con particolare gratitudine e profonda adesione la Lettera apostolica Patris Corde che il Santo Padre ha scritto per il centocinquatesimo anniversario della proclamazione di san Giuseppe a patrono della Chiesa universale. È un testo molto semplice che viene dal cuore e va al cuore, e che proprio per questo è molto profondo. Ritengo che questo testo debba essere letto e meditato assiduamente dai fedeli, contribuendo così alla purificazione e all'approfondimento della nostra venerazione ai santi in generale e a san Giuseppe in particolare. 

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