ALCUNI TESTI DI GIOVANNI GERSONE SU SAN GIUSEPPE

  (La Santa Crociata di San Giuseppe, aprile 2021, p. 9)



Dalla lettera al duca Giovanni di Berry

Io ve lo domando in nome di Giuseppe, che, vergine lui stesso, fu lo sposo e il custode fedelissimo della Vergine delle vergini, il protettore del divino Bambino che egli ha portato tante volte sulle sue braccia, che ricoperto di baci e che ha trattato con una familiarità sconosciuta a chiunque all'infuori di lui.
Degnatevi dunque, o Principe nobilissimo e piisimo, di prendere in considerazione questa richiesta che voi potete tanto facilmente esaudire. Ciò che voi farete avrà un grande merito davanti a Dio, sarà cosa onorevolissima per la santa Chiesa e favorevolissima alla comune devozione.


Dal Sermone per la Natività di Maria Vergine

Maria fu turbata al saluto di Gabriele, ma non perse la sua pace. 
Giuseppe, da parte sua, apprese con sorpresa un mistero tanto meraviglioso per la sua novità, ma non ne fu troppo turbato e non si mostrò incredulo. Una emozione si era impadronita di lui, simile a quella che ci è riferita di Pietro, quando disse a Gesù: "Signore, allontanati da me che sono un peccatore". Allo stesso modo Giuseppe si considerava indegno di vivere nel matrimonio con una Vergine tanto perfetta quale era Maria.
Pertanto non fu la sua una incredulità sospettosa, ma fu profondissima umiltà, che lo convinse a rimandare in segreto Maria. Anche lui le avrebbe detto volentieri: "Allontanati da me... perché sono un peccatore". [...]
Con gioia ed esultanza Maria adorò dopo la nascita il suo Figlio primogenito. Ma sarebbe difficile da descrivere Giuseppe nel momento in cui condivise quella gioia materna. Tutto quello che fu detto del Bambino dai pastori e dai magi, da Simeone e da Anna e da tanti altri, Maria lo meditava nel suo cuore e ammirava il grande Mistero, non perché lo avesse ignorato ma per il suo grande splendore. Giuseppe prendeva parte a questi sentimenti poiché sta scritto: "Il padre e la madre di Gesù erano pieni di ammirazione per tutto ciò che si diceva del Bambino".



La morte di san Giuseppe (dalla
Josephina
, parte XII)

È permesso pensare che l'amor naturale abbia fatto scorrere le loro lacrime. Sì, è permesso credere che Gesù abbia pianto colui che gli fu padre e che la Vergine benigna abbia pianto il suo sposo morente; che stringendolo tra le sua braccia abbia dato i suoi baci puri a questo custode fedele, amato con scelta d'amore.
"Sposo mio – ella gridava – è giunta la separazione?...
Tu mi abbandoni da sola a soffrire una dura vedovanza?...
Tuttavia si compia la volontà del Signore!
Coraggio, o mio Amato, il Signore sta per donarti rifugio nella sua pace".

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