LA FEDE E IL SOGNO: LE VELE DELLA VITA

(La Santa Crociata in onore di San Giuseppe, maggio 2021, p. II-III) 

Uno scrittore diceva che non è sufficiente insegnare come si costruisce un'imbarcazione o come si manovra, prima bisogna possedere il gusto del navigare in un mare spazioso o vasto. 
Per solcare il mare della vita e «compiere grandi passi, non dobbiamo solo agire, ma anche sognare, non solo pianificare, ma anche credere».
Il sogno e la fede sono vele, che aperte al soffio dello Spirito della vita, ci aiutano a percorrere i mesi, i giorni e gli anni.
Con il sogno e la fede affrontiamo con fiducia e gioia le tiepide giornate primaverili, come i geli paralizzanti dell'inverno e le inevitabili bufere dell'esistenza.
Quando una persona smette di sognare perde il gusto della stessa vita, così come, quando smarrisce la fede perde l'orientamento e il significato della propria esistenza: diventiamo mistero a noi stessi.
A questo proposito vorrei suggerire una preghiera di Léonce de Granmaison, orazione alla quale sono molto affezionato, poiché fa respirare il clima sereno e pacificante della casa di Nazareth: 

«Santa Maria, Madre di Dio,
conservami un cuore di fanciullo,
puro e limpido come acqua di sorgente.
Ottienimi un cuore semplice
che non si ripieghi ad assaporare le proprie tristezze,
un cuore magnanimo nel donarsi,
facile alla comprensione,
un cuore fedele e generoso 
che non dimentichi alcun bene
e non serbi rancore per alcun male.
Formami un cuore docile ed umile,
che ami senza esigere di essere riamato,
contento di scomparire in altri cuori».

Nel padre terreno di Gesù troviamo il modello di come si risponde a Dio: con disponibilità e prontezza. San Giuseppe è modello perché ha messo Dio al centro della vita.
Questo non significa avere davanti agli occhi una chiarezza assoluta del nostro futuro, ma la consolante certezza che a ogni passo Dio ci è accanto, soprattutto, quando «si è stretti dalla tribolazione e invochiamo il suo patrocinio».