LA TEOLOGIA E SPIRITUALITÀ DI SAN GIUSEPPE E LA VOCAZIONE DEL FRATELLO MISSIONARIO COM

  di P. Guido Oliana, mccj 


d) San Giuseppe nei Padri della Chiesa 

Alcuni Padri della Chiesa cercano di capire lo smarrimento vissuto da Giuseppe nell’accorgersi che 
Maria era rimasta incinta senza il suo intervento. 
Giustino martire dice che Giuseppe è un uomo “giusto” per la sua mediazione tra l’obbedienza alla legge, che chiedeva al fidanzato o marito di sciogliere il legame coniugale in caso di adulterio, e la sua magnanimità, che mitiga il rigore della legge, evitando la pubblica diffamazione. Giuseppe risulta essere un uomo giusto o saggio. Un’altra interpretazione viene offerta da Girolamo. 
Giuseppe conosce la castità di Maria, ma rimane meravigliato dell’accaduto. Nel silenzio egli nasconde il significato di quello che considera un mistero. Giuseppe si trova di fronte a un dilemma tra la propria coscienzaa dell’innocenza di Maria e il fatto della sua gravidanza che sembra 
smentirla [12].  
Questa duplice interpretazione non convince gli esegeti moderni. Già Origene ne aveva intuito l’interpretazione corretta. In un’omelia egli mette in luce che “Giuseppe era giusto e la sua vergine era senza macchia. La sua intenzione di lasciarla si spiega per il fatto di aver riconosciuto in lei la forza di un miracolo e di un mistero grandioso. Per avvicinarsi a esso, egli si ritenne indegno” [13]. 
Ireneo sottolinea la funzione paterna di educatore di Gesù, servizio prestato da Giuseppe con gioia [14]. Origene ancora sottolinea la speciale missione di San Giuseppe come “l’ordinatore della nascita del Signore” [15]. Efrem qualifica San Giuseppe come “ministro dell’economia divina” (dell’incarnazione) [16]. Giovanni Crisostomo afferma che San Giuseppe, dopo avere accolto Maria come sua sposa, “divenne ministro di tutta l’economia (del mistero)” [17]. Girolamo si scaglia contro i “deliri” dei Vangeli apocrifi su San Giuseppe. Egli sostiene che “rimase vergine colui che meritò di essere chiamato padre del Signore” [18].  
Gli autori ecclesiastici del Medio Evo e delle epoche posteriori continuano ad esaltare la figura di San Giuseppe, mettendone in luce la realtà del suo matrimonio con Maria e le virtù, in particolare quella della sua castità, sull’esempio di Maria [19].


[12] Cfr. B. MAGGIONI, Il racconto di Matteo, 25-26. 
[13] Frase citata in https://it.wikipedia.org/wiki/San_Giuseppe. Non sono riuscito a trovarne la fonte originaria. 
[14] IRENEO, Adversus haereses, IV, 23, 1, in Patrologia Graeca 7, 1048. Il testo viene riportato all’inizio della Redemptoris custos di Giovanni Paolo II. 
[15] ORIGENE, Hom. XIII in Lucam, 7, in Patrologia Latina 13, 1832. 
[16] EFREM, Commento al Diatessaron, I, 26. Per l’opera, cfr. Sources Chrétiennes 121. Per la considerazione delle ultime tre citazioni dei Padri (Ireneo, Origene ed Efrem), cfr. https://movimentogiuseppino.wordpress.com/san-giuseppe-nella
teologia/ 
[17] GIOVANNI CRISOSTOMO, In Matthaeum, 5,3, in Patrologia Graeca 57, 57-58. 
[18] GIROLAMO, Adversus Helvidium, 1, in Patrologia Latina 23,213. Per una presentazione della figura di San Giuseppe in generale e nella visione fantasmagorica dei Vangeli apocrifi, cfr. G. RAVASI, Giuseppe, Il padre di Gesù, Cinisello Balsamo: San Paolo 2014, in particolare 69-104 (“Gli Apocrifi questi sconosciuti”). 
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