Ecco l'ottava parte delle "contemplazioni" della Serva di Dio Madre Costanza Zauli.
LO SGUARDO DI GESU' SU GIUSEPPE
"Il giorno precedente la novena di San Giuseppe ebbi un lampo di intuizione su di un particolare della vita di lui.
Appena nato Gesù, dopo che la divina Madre ne ebbe fatta l'offerta al Padre, l'infante, pienamente cosciente di quell'atto, aveva elevato gli occhi con indicibile espressione di devozione e di amore, poi, dopo aver guardato Maria, aveva fissato lo sguardo con filiale tenerezza su colui che gli teneva le veci del Padre Celeste.
E quando, a sua volta, Giuseppe prese il bambino fra le braccia, questi gli trasmise una così abbondante effusione di grazia da sollevarlo spiritualmente ad altezze sublimi.
Ad ogni contatto con Gesù, San Giuseppe riceveva dal Figlio di Dio, venuto in terra per riportare gli uomini al Padre, il dono massimo: la più ampia e profonda conoscenza del Padre celeste.
Era una comunione ineffabile con la divinità, una contemplazione che lo beatificava, sprofondandolo nella più compresa umiltà.
Riconosceva il suo nulla, la sua inferiorità rispetto a Maria, e si sentiva incapace di assolvere il gran compito che gli era stato affidato.
Vedeva con somma pena come spesso, nonostante i suoi sacrifici, la giovane Madre mancasse del necessario sostentamento proprio nel periodo in cui doveva nutrire il suo bambino.
Questo stato di umiliazione pareva moltiplicare i tratti della tenerezza del piccolo Gesù per lui e sempre più lo elevavano.
Poco si parlava nella casetta nazarena, perché quando è attiva l'azione della grazia, non è possibile poter molto parlare.
L'unica voce che si elevava da quei cuori era la lode e il ringraziamento all'Altissimo.
Una delle caratteristiche di San Giuseppe la vedrei nella perfezione dell'adorazione con Maria Santissima al Verbo Incarnato.
Lo si può a ragione considerare come il primo degli adoratori.
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