MEDITIAMO SU SAN GIUSEPPE - Testi del Card. A. Ballestrero, ocd - terza parte


RISPONDERE AL DISEGNO CHE DIO HA SU OGNUNO  DI NOI


Card. A. Ballestrero

Raffaello Sanzio, Lo sposalizio della Vergine, particolare -Pinacoteca di Brera

INCONTRO DEVOTO E AMOROSO CON MARIA


Se guardiamo a Giuseppe, come modello esemplare della nostra vita di preghiera, scopriamo di aver molto da imparare dalla sua devozione a Gesù ed a Maria.

Da lui possiamo imparare prima di tutto ad onorare la Madonna, perché nessuno la onorò, venerò ed amò come lui.
Egli fu veramente un grande devoto di Maria, nel senso più forte della parola.
In lei vide la creatura santa, sacra a Dio, e la ragione della sua fedeltà e del suo affetto era proprio l'elezione di cui questa creatura era stata oggetto da parte di Dio.
Le rimase accanto fin quando lei ebbe bisogno di lui e della sua presenza, e il suo dipartirsene fu une stremo atto di devozione e d'amore: come aveva preparato la dimora terrena per Gesù e per Maria, così eccolo andarsene per primo, quasi per preparare loro la dimora eterna.
Quando Gesù tornò al Padre, certamente la prima creatura umana che gli andò incontro fu Giuseppe.

Giuseppe ci insegna, poi, la devozione ed il servizio al Signore e alla Madonna.
Abbiamo tanto bisogno di tradurre la nostra devozione in servizio, in un'operosità dove, invece di perseguire il nostro tornaconto, cerchiamo solo il compimento dei disegni di Dio e la sua gloria.
Facendo così diventiamo i collaboratori del Signore, diventiamo veri strumenti nelle mani di Dio per l'avvento del suo Regno.

Da Giuseppe impareremo anche ad onorare la Madonna proprio nelle cose che lei preferisce.
Prima di tutto il servizio di Gesù benedetto e, poi, quel silenzio, rispetto, nascondimento con cui lei stessa accolse il mistero del Figlio di Dio e col quale fu custodita dal suo sposo Giuseppe. 
Quando egli seppe le meraviglie che Dio operava nella sua vergine sposa, non le rivelò a nessuno, non andò a pavoneggiarsi con le sue grandezze.
Custodì tutto nel segreto del cuore, come la sua sposa Maria, che conservava dentro di sé il mistero del Figlio suo.

Dobbiamo intendere così la nostra vita, se vogliamo che il mistero di Gesù, Maria e Giuseppe diventi la nostra ricchezza, quel piccolo paradiso terrestre dove noi, giorno dopo giorno, custodiamo la beata speranza della gloria.
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