PRESENZA DI GIUSEPPE LUNGO I SECOLI DELLA CHIESA - Terza parte



(da Pregare, n. 3, marzo 2006, Edizioni Ocd, p. 14)


La dimenticanza del Medio Evo

Passarono secoli in cui san Giuseppe non uscì da questo nascondimento. Furono i secoli medievali, di spiritualità monastica, dei sistemi scolastici della logica e del giuridismo, entro cui poco significato aveva il matrimonio di Giuseppe, ed ancor meno la sua paternità.
D'altra parte, la catechesi plastica – quella delle pitture e delle statue – s'incaricò di diffondere e rendere popolare la figura di un Giuseppe che stava al margine del mistero della Natività, nelle adorazioni del neonato. La sua figura è abbastanza grottesca, quando addirittura comica: erano frequenti le rappresentazioni di un santo vecchissimo ed addormentato, assente a tutto o quasi: che portava una lanterna per la stalla e sempre in secondo piano; talvolta preparava i pasti.
La medesima immagine, tanto vicina al ridicolo, si ripeteva nei giochi, nelle rappresentazioni drammatiche religiose, nei canti eseguiti in chiesa nel periodo natalizio, in alcuno dei quali MAria lo chiama"Padre", ed Anna "Reverendo Padre"! E poiché nelle società analfabete il migliore e quasi unico mezzo d'informazione erano le prediche, anche qui san Giuseppe non faceva granché bella figura; come per esempio in uno dei predicatori più popolari che trascinava folle alla fine del secolo XIV, san Vincenzo Ferrer. Il ritornello con cui dovunque lo qualifica è: "Vecchio e povero". 


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