Si precisa che nel libro Giuseppe viene chiamato Youssef)
«Ascoltare e obbedire sono i verbi di Youssef, il binario della sua vita.
Youssef ha ascoltato tutto e tutti nella sua vita: uomini e angeli, pastori e magi, lingue amiche e lingue sconosciute.
Ascolta con il cuore, con la mente e con l'anima. Subito dopo l'ascolto, nella vita di Youssef, c'è un'azione. L'azione di Youssef si fonda sull'ascolto. Per questo non è mai un'azione individuale, è l'azione di un uomo in relazione, di uno che sa di essere un "tu", il "tu" di Dio, il "tu" del mondo.

La paura del silenzio sembra una delle malattie dell'uomo contemporaneo. Non sappiamo reggere il silenzio. Il silenzio è difficile da sopportare e così spesso lo cancelliamo dalla nostra vita, riempiendola sempre di voci e di parole come se il silenzio fosse un vuoto che ci terrorizza. Eppure il silenzio è anche una preziosa terapia che guarisce le ferite delle nostre relazioni. Noi spesso, o sempre, nella vita di relazione – anche nelle relazioni educative – facciamo di tutto per avere "l'ultima parola" cercando in questo l'affermazione della nostra forza o della nostra presunta autorità.
Youssef ci insegna che forse il più forte e il più grande non è chi vuole l'ultima parola, ma chi per primo sa tacere. Youssef, con il suo silenzio, ci insegna la sacralità e il mistero che ci sono in ogni parola, che è tanto più vera e degna di essere pronunciata, quanto più nasce dal silenzio: è il silenzio da cui proviene che dà senso e responsabilità alla parola.
Youssef, con il suo silenzio, ci insegna la necessità che nella nostra vita non ci siano solo parole, rumore e chiasso, ma anche interiorità, riflessione, contemplazione».
PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo,
e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa.
Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio,
e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo,
con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue,
e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia,
l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi,
che
ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col
potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo
salvasti dalla morte
la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio
dalle ostili insidie e da ogni avversità;
e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio,
affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere,
piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo.
Amen
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