SOGNATORE PER IL FIGLIO

 (P. Gaietani, La Santa Crociata in onore di San Giuseppe - maggio 2021)


San Giuseppe in questo momento deve ermergere da quella zona grigia dove l'abbiamo parcheggiato. Non mostra i muscoli, non digrigna i denti, non ha la pretesa di essere un padre forte ma semplicemente un padre indebolito, che non vuol dire irrilevante.
È capace di accompagnare processi che includono i suoi sogni, perché un padre che non sogna non genera un figlio sognatore. Per cui i sogni del figlio sono direttamente proporzionati ai sogli dei padri, ma non sono uguali ai sogni dei padri. E la vera paternità di esercita nella misura in cui il sogno dell'altro completa, porta a compimento o modifica, perché non è controllabile il sogno che fa uno. Questa è la possibilità per dire che possiamo parlare di Giuseppe, possiamo rimettere al centro la paternità di Giuseppe.
San Giuseppe sognatore ci sussurra che non c'è spiritualità senza relazioni, senza l'eloquenza dei gesti, senza gratuità, ma Giuseppe non può finire di parlarci senza farci guardare Maria, il sogno più bello della sua vita. Lei sta ricamando la tunica di Gesù: ma non quella per quando nascerà, ma per quando sarà grande.

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