(T. Stramare, Giuseppe lo chiamò Gesù - Portalupi Editore, 2001, pp. 110-111)
Il riscatto del primogenito. Le norme dell'Antico Testamento che riguardano la «consacrazione» del primogenito sono importanti a motivo della sua stretta connessione con il ricordo della liberazione dall'Egitto. Nel primogenito è rappresentato tutto il popolo, che è stato liberato dalla schiavitù per appartenere a Dio. Lo sviluppo della storia di Israele vi intreccerà l'istituzione dei Leviti e quella del riscatto, ma senza mutare la sostanza. L'appartenenza a Dio si fa anzi più intima, specificandosi come filiazione. Se essa viene attribuita al popolo di Israele, appartiene, tuttavia, in modo unico a Gesù. Matteo vi si riferisce in occasione del racconto della fuga in Egitto attraverso la citazione di Osea: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio»; Luca esprime tale verità in modo più esplicito, descrivendo la presentazione di Gesù al tempio, dove però omette giustamente il versamento del riscatto. Troppo piccolo per offrirsi da solo al Padre, Gesù compie ora l'offerta del suo corpo per mezzo di san Giuseppe; solo all'età di dodici anni, quando si tratterrà nel tempio, Gesù proclamerà personalmente la sua appartenenza al Padre.
La fuga e la permanenza in Egitto. In questi episodi appare in tutta la sua evidenza la verità dell'Incarnazione. Essi manifestano la debolezza della carne assunta dalla Potenza infinita, con esclusione del «miracoloso». Anche qui gli apocrifi hanno infiorato con graziosi episodi sofferenze e disagi. Nel pieno esercizio di una fede eroica, Giuseppe non chiede miracoli, ma si dimostra fedele esecutore del piano di Dio. Matteo per tre volte ripeterà, in modo quasi stereotipato la risposta di san Giuseppe all'ordine divino: si alza, prende il Bambino e la madre e va dove Dio vuole, in Egitto, nella terra di Israele, a Nazaret.
Giustamente la Chiesa vede nel protettore della fragile infanzia di Gesù il «protettore» naturale «del corpo mistico di Cristo medesimo, sempre debole, sempre insidiato, sempre drammaticamente pericolante».
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