"TENEREZZA"
(Luciano Moia, La Santa Crociata in onore di San Giuseppe - settembre 2021)
Sembra un valore soprattutto materno ma non è così.
Papa Francesco ha più volte parlato della tenerezza di Dio, spiegando che non si tratta di lassismo, né di tenerume, ma di un sentimento che esprime accoglienza e capacità di ascoltare la profondità del cuore. Leggiamo nella Patris corde: "Giuseppe avrà sentito certamente riecheggiare nella sinagoga, durante la preghiera dei Salmi, che il Dio d'Israele è un Dio di tenerezza, che è buono verso tutti e la sua tenerezza si espande su tutte le creature (Sal 145,9)". Ecco perché, spiega ancora il Papa, "la tenerezza è la maniera migliore per toccare ciò che è fragile in noi.
Il dito puntato e il giudizio che usiamo nei confronti degli altri molto spesso sono segno dell'incapacità di accogliere dentro di noi la nostra stessa debolezza".
La tenerezza, infine, ci permette di fare esperienza, nel sacramento della Riconciliazione, della misericordia di Dio, la forma più alta di verità.
E. RONCHI: Il cuore è l'immagine tenera del Padre creatore
Giuseppe ben Yacob, di Betlemme, mani indurite dal lavoro e cuore intenerito dall'amore e dai sogni; ascoltatore silenzioso del brusio degli angeli attraverso l'umile via dei sogni; sposo che non rivendica mai la promogenitura del sì di Maria, detto a lui prima ancora che a Dio, è per il piccolo Gesù l'esperienza fondativa di cosa significhi un cuore di padre. La lettera apostolica Patris corde, con cui Francesco istituisce l'anno di san Giuseppe, ne disegna un ritratto bello come una sorpresa, vivo come una ventata d'aria fresca.
Il mondo ha bisogno di padri e "Giuseppe è sulla terra l'ombra del Padre celeste". Da chi ha imparato Gesù ad andare oltre la legge antica, a mettere la persona prima delle regole, se non ascoltando da Giuseppe il racconto di come si sono conosciuti lui e Maria e del dramma vissuto (voleva ripudiarla in segreto...) ?
Ai figlia piace sentire queste storie.
Dove ha capito il piccolo Gesù che l'amore viene prima di tutto, che è sempre un po' fuorilegge?
Dove ha imparato a scegliere il termine affettuoso di abbà per dire l'Altissimo, quella parola da bambini, un balbettio nel dialetto del cuore, se non in quell'uomo dagli occhi e dal cuore profondi?
Nel suo volto e nel suo vigore Gesù ha letto la parabola della combattiva tenerezza diDio, e ne è diventato il racconto.
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