La Chiesa ha celebrato il 150° anniversario della proclamazione di san Giuseppe a Patrono della Chiesa universale e papa Francesco ci ha chiesto di "frequentare" questo grande Santo e la sua Famiglia di Nazareth, affinché le nostre famiglie siano "l'incarnazione" dei sentimenti di Giuseppe accanto a Gesù e a Maria.
Jean Guitton, filosofo francese, amico personale di Paolo VI, unico laico invitato come uditore al Concilio Vaticano II, scrivendo di san Giuseppe, il "papà" terreno di Gesù, ha detto: "Ho l'impressione che il tempo di san Giuseppe non sia ancora venuto. Non è uscito dall'ombra: sta appena iniziando. Vedrete che il futuro ci riserverà delle belle sorprese su di lui". L'odierna pandemia ha colpito tutto, direttamente o indirettamente. In questa situazione ritornano con maggiore attualità le parole del Vangelo, quando il Signore si è manifestato a Giuseppe nel sogno attraverso le parole dell'Angelo: "Non temere".
In questo periodo gli adulti e gli anziani hanno cercato motivazioni e forze per ripartire, pur tra tante difficoltà; i giovani hanno reagito tornando alle relazioni, non tralasciando gli impegni e gli obiettivi di studio e di lavoro, pur con tante incertezze. E i più piccoli? Sono loro che che hanno maggiormente bisogno di un sostegno. Lo si legge nei loro occhi, ma alle loro domande gli adulti non sanno né possono offrire risposte certe.Jean Guitton, filosofo francese, amico personale di Paolo VI, unico laico invitato come uditore al Concilio Vaticano II, scrivendo di san Giuseppe, il "papà" terreno di Gesù, ha detto: "Ho l'impressione che il tempo di san Giuseppe non sia ancora venuto. Non è uscito dall'ombra: sta appena iniziando. Vedrete che il futuro ci riserverà delle belle sorprese su di lui". L'odierna pandemia ha colpito tutto, direttamente o indirettamente. In questa situazione ritornano con maggiore attualità le parole del Vangelo, quando il Signore si è manifestato a Giuseppe nel sogno attraverso le parole dell'Angelo: "Non temere".
L'incontro con i fanciulli è necessario. Bisogna infatti essere vicini a loro, perdere tempo con loro, e in questo i nonni sono encomiabili. Nelle comunità parrocchiali vi sono esperienze di oratorio, catechismo, attività ricreative e culturali. Don Bosco diceva: "Se si è più vicini ai ragazzi nel cortile, li avremo con noi più vicini all'altare".
Negli itinerari pastorali i sacramenti sono tappe, non punti di arrivo del percorso, quanto piuttosto punti di partenza di una vita battesimale.
Credo allora che il ruolo della famiglia sia essenziale. La famiglia come la definiva sant'Agostino è piccola Chiesa domestica. Da qui si inizia a trasmettere i valori cristiani per le nuove generazioni.
La figura di san Giuseppe, padre terreno di Gesù, diventa stimolo per i padri a vivere più vicini ai loro figli. Sappiamo come i padri sono forse un po' lontani da loro, a causa del lavoro, e molti figli, in quella che alcuni pensatori hanno chiamato: "poca dell'evaporazione del padre", non trovano genitori, né padri o madri spirituali, pronti ad aprire loro la mente e il cuore, pronti a offrire loro una lettura sapienziale della storia personale e della storia sociale e culturale.
Nessun commento:
Posta un commento