DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE (don Giuseppe Sciavilla) - seconda parte

 (La Santa Crociata in onore di San Giuseppe, febbraio 2022, p. 15)  



Quanto è difficile, per gli adulti, essere come i giovani li desiderano: maestri di fede, amore e umiltà, persone credibili, capaci di perdere tempo con loro!
Viviamo in un momento in cui la fine delle ideologie provoca una dispersione. Anche la famiglia è pervasa da frammentazioni. "Ecco perché – affermava il documento preparatorio al Sinodo dei Vescovi sui giovani del 2017 – il ruolo degli adulti degni di fede, con cui entrare in positiva alleanza, è fondamentale in ogni percorso di maturazione umana e di discernimento vocazionale. Servono credenti autorevoli, con una chiara identità umana, una solida appartenenza ecclesiale, una visibile qualità spirituale, una vigorosa passione educativa e una profonda capacità di discernimento".
La figura tenera e "silenziosa" di san Giuseppe diventa allora guida e sostegno spirituale. San Giuseppe insieme a Maria non ha avuto vita facile nel formare una famiglia, crescere ed educare il figlio Gesù. Nel dramma Giuseppe si è affidato al Signore. È lo stesso dramma che segna la nostra vita, con incomprensione, delusione, scoraggiamento, dubbi. In questo mistero, apparentemente insondabile, Giuseppe si è lasciato coinvolgere. 
Quando Erode ha scatenato la strage degli innocenti, le Scritture dicono che il Signore si manifestò a lui nel sogno attraverso le parole dell'Angelo e gli disse: "Non temere. Prendi Maria e il bambino e fuggi in Egitto". È vero che i Vangeli sono scarni nel raccontare i particolari che riguardano la vita di san Giuseppe. Ma possiamo sempre affidarci alla devozione popolare e alla creatività degli artisti.
Guido Reni in una tela rappresenta la Santa Famiglia attorno alla tavola e la grande intuizione dell'artista bolognese sta nell'anticipare in questa opera d'arte l'Ultima Cena di Gesù. La scena rappresenta Gesù con a fianco Giuseppe e Maria. Il pittore evidenzia che Gesù ragazzo beve il calice del vino, cosa che rimanda al suo Sangue nell'ultima Cena e sulla Croce, e san Giuseppe gli porge con amore il pane, che rimanda all'Eucaristia.
Il significato è chiaro: san Giuseppe è attore principale, insieme a Maria, del disegno salvifico di Dio, ma Cristo rimane il protagonista, collocato al centro della storia di Dio e degli uomini, come il pittore lo colloca al centro del dipinto tra Maria e Giuseppe. 
Se l'uomo moderno è smarrito, confuso, non ha più capacità di ricercare Dio nella sua vita, la figura di san Giuseppe gli viene incontro e gli indica una strada di luce e di gioia che conduce a Gesù. 
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