(in Note di pastorale giovanile, novembre 2022)
Giuseppe: sposo di Maria
Il secondo nome dato a San Giuseppe è quello di “sposo di Maria”. Infatti, quando vede che la donna che sta per sposare è incinta, Giuseppe la circonda con una dolcezza e una gentilezza incredibile, e non l’abbandona mai [12]. “La Madonna era incinta: San Giuseppe lo vedeva bene. D’altra parte la vedeva tutta santa, tutta pura, tutta angelica; non poteva credere che fosse rimasta incinta mancando al suo onore” [13]. E Giuseppe la sposa, ispirato da Dio stesso, e la sposa per salvaguardare il buon nome di Maria, del resto non vuole e non può lasciarla [14].
Giuseppe e Maria vivono in armonia, sebbene non abbiano una vita ordinaria e normale, sebbene capitino loro eventi che solitamente nelle altre famiglie non accadono, cercano di vivere in pace e secondo uno spirito di uguaglianza. Noi saremmo allarmati, dice Francesco, turbati e stupiti nel vedere e sperimentare ciò che accade nella casa di Dio a Nazareth. Con fermezza e solidità San Giuseppe è andato avanti, cercando di mettere in pratica ciò che è il volere di Dio. Anche se gli eventi che capiteranno a noi non saranno mai uguali a ciò che egli ha subìto, possiamo prendere esempio da Giuseppe nel compiere noi stessi la volontà di Dio [15].
Giuseppe: l’uomo giusto
L’ultimo appellativo che Francesco di Sales attribuisce a San Giuseppe è quello di “uomo giusto”. Giuseppe è un uomo giusto poiché ha anteposto la volontà di Dio alla propria, è giusto poiché ha compiuto ciò che Dio stesso aveva progettato per lui [16]. Giuseppe è stato incaricato da Dio stesso, attraverso il suo Angelo, che gli ha rivelato il “segreto dei segreti”, di prendersi cura della famiglia santa [17]. È lui, e nessun altro, ad aver sentito la voce dell’Angelo che l’ha avvisato di fuggire con il neonato e la Vergine in Egitto, attendendo in sogno le indicazioni per poter tornare a casa. È per questo che a San Giuseppe viene conferito il titolo di “Salvatore del Salvatore del mondo”, perché ha salvato suo figlio dalle mani di Erode [18]. Come Giuseppe, anche Francesco ci invita ad ascoltare e seguire le indicazioni dell’Angelo di Dio. “A questo proposito desidero pensare alla stima che dobbiamo avere per la sollecitudine, l’aiuto, l’assistenza e la direzione di coloro che Dio pone vicino a noi per aiutarci a camminare con sicurezza sulla via della perfezione” [19].
NOTE
[12] Lettre MDLXXVIII, Œuvres: Tome XIX, Lettres: Vol IX, 72.
[13] IVD III, 28.
[14] Cfr. XCVI Plan d’un sermon pour la fête de Saint Joseph (19 mars 1614), Œuvres: Tome VIII, Sermons: Vol II, 131.
[15] Troisième entretien, Œuvres: Tome VI, Les vrays entretiens spiritueles: 41.
[16] Cfr. XCVI Plan d’un sermon pour la fête de Saint Joseph (19 mars 1614), Œuvres: Tome VIII, Sermons: Vol II, 132.
[17] Cfr. LXXXV Plan d’un sermon pour la fête de Saint Joseph (19 mars 1612), Œuvres: Tome VIII, Sermons: Vol II, 87.
[18] LXXXV Plan d’un sermon pour la fête de Saint Joseph (19 mars 1612), Œuvres: Tome VIII, Sermons: Vol II, 86-87; cfr. XVII Sermon de Vêture pour la vielle de l’Epiphanie, Œuvres: Tome IX, Sermons: Vol III, 140.
[19] Troisième entretien, Œuvres: Tome VI, Les vrays entretiens spiritueles: 41.
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