(di don Ferdinando Colombo, sdb, sulle pagine di Vivere - maggio 2021, pp. 4-5)
La profondità della spiritualità di san Giuseppe brilla sempre più ai nostri occhi mano a mano che comprendiamo l'infinita ricchezza di grazia che pervade la casa dove con lui vivono nientemeno che il figlio di Dio fatto uomo e sua Madre, la creatura più innamorata di Dio che sia mai esistita. Non è possibile trovare un esempio migliore di intreccio tra la normalità di una semplice vita familiare e la spiritualità impegnata a vivere costantemente alla presenza di Dio.
Giuseppe è un dono per Maria
È importante scoprire Maria come sposa di Giuseppe, perché ci aiuta a capire che Maria è quello che è non solo per tutti i doni ricevuti da Dio, che sono stati lungo duemila anni di storia della Chiesa messi in evidenza, ma anche per il dono di Giuseppe suo sposo, scelto da Dio e messo accanto a lei, per proteggerla e custodirla, ma anche per confortarla, integrarla e arricchirla umanamente. Non va dimenticato, fra l'altro, che Giuseppe e Maria sono anche modello di educatori, per l'azione che hanno svolto con Gesù Bambino e adolescente.
Quale matrimonio tra Maria e Giuseppe
Gli evangelisti, pur affermando chiaramente che Gesù è stato concepito per opera dello Spirito Santo e che in quel matrimonio è stata conservata la verginità (cfr. Mt 1,18-24; Lc 1,26-34), affermano altrettanto chiaramente che Giuseppe è lo "sposo" di Maria e Maria "sposa" di Giuseppe (cfr. Mt 1,16.17-20.24; Lc 1,27; 2,5).
Secondo la consuetudine del popolo ebraico, il matrimonio si concludeva in due tappe: prima veniva celebrato il matrimonio legale (vero matrimonio), e solo dopo un certo periodo, lo sposo introduceva la sposa nella propria casa.
La prima fase, il fidanzamento, è deciso da Giuseppe, secondo le consuetudini del tempo, accettate anche da Maria.
Prima di vivere insieme con Maria, Giuseppe quindi era già il suo "sposo"; Maria, però, conservava nell'intimo una relazione con Dio, fatta di preghiera e contemplazione che le aveva consentito da sempre di far dono totale di sé esclusivamente a Dio.
Poi avviene il fatto imprevedibile, l'Annunciazione: da quel momento Maria sa che deve realizzare il suo desiderio di donarsi a Dio in modo esclusivo e totale proprio divenendo madre del Figlio di Dio.
In qualche modo Maria rinuncia ai suoi progetti, al modo che lei aveva previsto per donarsi a Dio e accetta il piano che Dio le rivela: tutta donata a Dio e quindi vergine, tutta donata a rendere possibile la salvezza degli uomini e quindi madre.
È una vocazione nuova abbastanza misteriosa anche per Maria e, tanto più, per Giuseppe.
Progetto umano e proposta di Dio
Giuseppe che la ama, anche perché ha intuito le ricchezze spirituali del cuore di Maria, ha già reso stabile la sua decisione con la cerimonia del fidanzamento. Si prepara a portarla in casa sua, ma vedendo i segni incipienti della maternità, rimane sconcertato e combattuto tra due sentimenti.
Un amore sempre più grande che certamente è frutto anche della presenza di Dio stesso vivente nel grembo di Maria, e la legge umana che chiede di denunciare la violazione di quel matto matrimoniale che è già iniziato con il fidanzamento.
Ma l'evangelista Matteo, con il racconto dell'Angelo che 4 volte "annuncia" a Giuseppe cosa deve fare, ci fa sapere che quello stesso Dio che ha scelto Maria come Madre del Figlio incarnato, ha scelto anche Giuseppe come "sposo" per Maria.
Anche a Giuseppe viene rivelata la sua vocazione: il progetto di Dio che sconvolge i suoi piani iniziali e gli chiede di donarsi totalmente a Maria per tutta la vita, e questo era appunto il desiderio di Giuseppe, ma accettando che Dio stesso abbia scelto Maria come "sposa di Giuseppe". Chi altro al mondo ha avuto un consenso più autorevole al suo matrimonio?
Una vera famiglia, una storia di salvezza
In definitiva Dio chiede a Giuseppe di essere protagonista di una storia che porta salvezza all'intero genere umano, in cui l'artefice è sempre e solo Dio, ma nella quale a due creature privilegiate, Maria e Giuseppe, è chiesto di collaborare in modo diversi, ma con la totalità del loro amore.
L'accettazione di questa vocazione da parte di ambedue, il loro vivere insieme, il loro impegno di accogliere il figlio di Gesù, di educarlo, farlo crescere... fanno di loro una vera famiglia fondata sull'amore e costituita sulla volontà di Dio.
Padre amato
Papa Francesco nella lettera apostolica "Con cuore di padre", sottolinea quale aspetti del matrimonio tra GIuseppe e Maria possono essere proposti, oggi, agli sposi: "La grandezza di San Giuseppe consiste nel fatto che egli fu lo sposo di Maria e il padre di Gesù. In quanto tale, «si pose al servizio dell’intero disegno salvifico», come afferma San Giovanni Crisostomo. San Paolo VI osserva che la sua paternità si è espressa concretamente «nell’aver fatto della sua vita un servizio, un sacrificio, al mistero dell’incarnazione e alla missione redentrice che vi è congiunta; nell’aver usato dell’autorità legale, che a lui spettava sulla sacra Famiglia, per farle totale dono di sé, della sua vita, del suo lavoro; nell’aver convertito la sua umana vocazione all’amore domestico nella sovrumana oblazione di sé, del suo cuore e di ogni capacità, nell’amore posto a servizio del Messia germinato nella sua casa»".
Per questi suo ruolo nella storia della salvezza, san Giuseppe è un padre che è stato sempre amato dal popolo cristiano, come dimostra il fatto che in tutto il mondo gli sono state dedicate numerose chiese; che molti istituti religiosi, confraternite e gruppi ecclesiali sono ispirati alla sua spiritualità e ne portano il nome; e che in suo onore si svolgono da secoli varie rappresentazioni sacre.
Tanti santi e sante furono suoi appassionati devoti, tra i quali Teresa d'Avila, che lo adottò come avvocato e intercessore, raccomandandosi molto a lui e ricevendo tutte le grazie che gli chiedeva; incoraggiata dalla propria esperienza, la santa persuadeva gli altri ad essergli devoti.
in ogni manuale di preghiere si trova qualche orazione a san Giuseppe. Particolari invocazioni gli vengono rivolte tutti i mercoledì e specialmente durante l'intero mese di marzo, tradizionalmente a lui dedicato.
La fiducia del popolo in san Giuseppe è riassunta nell'espressione "Ite ad Joseph", che fa riferimento al tempo di carestia in Egitto quando la gente chiedeva il pane al faraone ed egli rispondeva: "Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà" (Gen 41,55). Si trattava di Giuseppe figlio di Giacobbe, che fu venduto per invidia dai fratelli e che 0 stando alla narrazione biblica – successivamente divenne vice-re dell'Egitto.
Come discendente di Davide, dalla cui radice doveva germogliare Gesù secondo la promessa fatta a Davide dal profeta Natan, e come sposo di Maria di Nazaret, san Giuseppe è la cerniera che unisce l'Antico e il Nuovo Testamento.
Nessun commento:
Posta un commento