NOVENA A SAN GIUSEPPE - Ottavo giorno: Giuseppe, uomo che sa ascoltare

«Giuseppe nei Vangeli non parla: non viene riferita neppure una parola. Giuseppe  
ascolta: sa ascoltare! 
La capacità di ascoltare è importantissima, al punto tale che nella Bibbia ritorna spesso questo comando di Dio: “Ascolta, Israele!”. La nostra epoca, invece, sta sfornando gente che non sa più ascoltare: né Dio, né il prossimo. Per questo oggi tantissimi soffrono di solitudine! È il male del nostro tempo: soli in mezzo alla folla, perché nessuno sa più comunicare con il  proprio fratello. 
Quando ero parroco in Toscana, a Porto Santo Stefano, in provincia di Grosseto, tutti i mesi andavo a visitare i numerosi ammalati presenti nella mia comunità. Ricordo che una volta un uomo anziano e semiparalizzato mi trattenne a lungo accanto al suo letto. Aveva bisogno di parlare, di confidare i suoi ricordi… perché nessuno aveva tempo di chinarsi su di lui e di dargli la gioia di un’attenzione. Parlò a lungo e mi raccontò la sua vita di marittimo, spesso lontano da casa per periodi alquanto prolungati. Mi parlò dei tanti sacrifici che aveva fatto per i suoi figli e anche per acquistare l’abitazione, nella quale viveva insieme alla figlia più grande. Io lo ascoltai per due lunghe ore. Alla fine l’uomo mi prese la mano per baciarla e, commosso, mi disse: ”Grazie di cuore per tutto quello che mi ha detto!”. Io non avevo detto una parola: avevo semplicemente ascoltato. Evidentemente… ascoltare, in una società in cui nessuno ha tempo per l’altro, è un grande dono e un grande messaggio. 
Oggi, in un mondo tecnico e materiale, rischiamo di essere paurosamente soli in mezzo a gente totalmente distratta.
Vi confido un’altra testimonianza significativa sempre riguardo al bisogno di ascolto. Nel 1993, dopo un intervento al cuore, trascorsi un anno di convalescenza presso la casa per anziani gestita dalle suore Passioniste alla periferia di Roma. Ricordo che un pomeriggio la suora infermiera mi fece sostare davanti alla porta di una signora anziana. Si sentiva che la donna stava parlando ad alta voce, ma nessuno rispondeva. Chiesi: “ Che sta facendo?”. L’infermiera mi disse: ”Questa anziana signora ogni pomeriggio si mette davanti alla fotografia della figlia (che non viene mai a trovarla!) e parla e racconta… come se la figlia fosse lì presente ad ascoltarla”. Questo fatto mi impressionò: il mondo si sta popolando di gente sola e costretta a parlare con una foto!
San Giuseppe è stato l’uomo dell’ascolto: impariamo da lui la capacità di dare attenzione a Dio, per dare attenzione ai figli di Dio, cioè al nostro prossimo».

(Mons. Angelo Comastri)


Padre Santo, che nel tuo disegno di amore 
hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione
alla custodia premurosa di S, Giuseppe, per sua intercessione,
concedi alla Chiesa la stessa fedeltà
nel condurre a compimento l' opera della salvezza.
Concedi a noi, Padre onnipotente,
la stessa fedeltà e purezza di cuore
che animò S. Giuseppe nel servire il tuo unico Figlio,
nato dalla Vergine Maria.
Padre e Creatore del mondo,
che stabilendo per l' uomo la legge del lavoro,
lo hai chiamato a cooperare alla tua creazione,
concedi a noi, per l' intercessione e l' esempio di S. Giuseppe,
di essere fedeli alle responsabilità che ci affidi
e di ricevere dal tuo amore i beni che ci prometti.
Padre buono, concedi che portando in noi,
sull' esempio di S. Giuseppe,
la viva testimonianza del tuo amore,
godiamo sempre il dono della vera pace.
Amen.


O S. Giuseppe, concedici di vivere senza colpe e di godere sempre della tua protezione!


Amen

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