NOVENA A SAN GIUSEPPE - Quarto giorno: Giuseppe, uomo di fede


«È giusto, è lecito porsi delle domande? Possiamo 
rispondere di sì.
San Giuseppe si sarà chiesto: “Come mai la mia sposa è incinta dal momento che non abbiamo avuto nessun rapporto e non vogliamo poi averne neanche da sposati?”.
Per Giuseppe le perplessità riguardavano il modo con cui Gesù, il figlio, si era incarnato nel seno della sua sposa Maria; il modo povero e perseguitato del suo nascere a Betlemme; le vicende umili e normali del suo vivere in famiglia e al lavoro a Nazareth. Per queste esitazioni e riserve, un po’ di insicurezza e di dubbio può essere entrato sia in Giovanni Battista come in San Giuseppe. 
Questo per dire che le perplessità sono normali, sono anche lecite: è giusto che uno si faccia delle domande e non tanto per indagare delle falsità ma soprattutto per cercare delle verità, per cercare una ragionevolezza, un mistero e avere delle risposte, delle rassicurazioni per la propria fede. Quindi farsi domande non è necessariamente una mancanza di fede, ma può anzi essere una ricerca di fede. 
Questa ricerca è molto importante e la dobbiamo sempre fare anche noi perché può essere un approfondimento di fede, una crescita, uno sviluppo della fede. Vediamo infatti che  San Giuseppe ha avuto delle risposte, ha ottenuto dei chiarimenti, sentito delle delucidazioni, delle spiegazioni e le ha accolte.
Le spiegazioni date a San Giuseppe le conosciamo e sono certamente giunte attraverso la sposa Maria ma soprattutto attraverso i sogni dell'Angelo chiarificatore di questo Mistero. Sicuramente poi San Giuseppe è stato rasserenato e rassicurato. È questa una bella grazia che dobbiamo chiedere anche noi: la grazia di ricevere e di riavvalorare una fede forte, una fede sicura, una fede solida e profonda, una fede luminosa. San Giuseppe ci è di esempio in questa sua fede e ci è anche intercessore per avere questa fede che è risposta ad ogni perplessità, ad ogni nostra domanda, ad ogni nostro dubbio e difficoltà».

(don Bruno Borelli, Omelia)

Giuseppe, tu che sei uno di noi,
tu che hai attraversato la lotta della fede,
tu che sei stato messo alla prova dal primo momento,
tu che puoi capire i miei tormenti,
cammina al mio fianco.
Poco compreso, poco ricordato,
silenzioso e fidato,
fin dall'annuncio dell'angelo
hai ricevuto e trovato fede e coraggio.
Fedele a Dio e al suo mandato,
hai preso su di te la custodia terrena
del più grande dono all'umanità.
Cammina al mio fianco, Giuseppe,
lungo i sentieri della vita,
per le strade di questa terra,
stanca e avvilita.
Donami la tua fede totale,
resistente anche nei silenzi di Dio.
Pervadimi di quella fiducia in lui
che travalica ogni evidenza dei sensi.
Sorreggimi quando le apparenze
contraddicono il patto di fede
con il mio Creatore e Signore.
Ostacolano il mio abbandono totale
alla sua volontà.
Sostienimi quando i dubbi mi assalgono e
le incertezze mi divorano.
Cammina al mio fianco, Giuseppe.
Sia lode a te, padre terreno del figlio di Dio.
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