(da La Santa Crociata in onore di San Giuseppe, n. 3/2017, p. 19)
La preghiera era l'ossatura della fede dei due giovani sposi Maria e Giuseppe. Fin da ragazzi Maria e Giuseppe avevano imparato a ringraziare Dio per il dono della vita e del necessario per vivere; almeno cinque volte al giorno innalzavano gli occhi al cielo per ringraziare.
Anche da sposati Giuseppe e Maria hanno continuato la tradizionale della preghiera che non era mai ripetitiva, ma sempre era animata dalle freschezza di sentimenti rinnovati.
Per noi la casa di Nazareth è divenuta una scuola di preghiera, una cattedrale di singolare sapienza che la vita di ogni persona deve frequentare per imparare ad ascoltare, a meditare, a pentrare il significato profondo della manifestazione del Figlio di Dio tra noi, imparando dall'esempio di Maria, Giuseppe e da Gesù stesso il dialogare con Dio sorgente della vita.
Poco più di 50 anni fa, nel 1964, il beato papa Paolo VI proprio nella sosta alla casa di Nazareth dissi che alla scuola della Santa Famiglia noi "Comprendiamo perché dobbiamo ltenere una disciplina spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo e diventare discepoli del Cristo". E aggiunse: "Il primo luogo essa ci insegna il silenzio. Oh! se rinascesse in noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile ed indispensabile dello spirito: mentre siamo storditi da tanti frastuoni, rumore e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa vita del nostro tempo".
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