PENSIERI DI SAN FRANCESCO DI SALES SU SAN GIUSEPPE

Che Santo è il glorioso san Giuseppe!

Non è soltanto Patriarca, ma il capo di tutti i Patriarchi; non è semplicemente Confessore, ma più di confessore, perché nella sua confessione è inclusa la dignità dei Vescovi, la generosità dei Martiri e di tutti gli altri Santi.
È dunque a ragione che viene paragonato alla palma, che è la regina degli alberi, e che possiede la qualità della verginità, quella dell’umiltà e quella della costanza e del coraggio, tre virtù nelle quali il glorioso san Giuseppe ha grandemente brillato; e se si osasse fare paragoni, molti sarebbero pronti a sostenere che supera tutti i Santi in queste tre virtù…. 
San Giuseppe fu come una palma, che, pur non portando frutto, non è infruttuosa, anzi ha molta parte nel frutto della palma femminile: non che San Giuseppe abbia contribuito in alcun modo a quella santa e gloriosa produzione, se non con la sola ombra del matrimonio, che proteggeva la Madonna nostra gloriosa Signora da tutte le calunnie e le disapprovazioni che l’essere incinta le avrebbe causato. 
E benché non vi abbia contribuito con niente di suo, tuttavia ebbe molta parte in quel frutto santissimo della sua sacra Sposa; infatti, gli apparteneva ed era posta presso di lui come una gloriosa palma femmina vicino alla diletta palma maschio, che, secondo l’ordine della divina Provvidenza, non poteva e non doveva portare che la sua ombra e la sua vicinanza; intendo dire all’ombra del santo matrimonio che avevano contratto, matrimonio che non era abituale sia quanto alla comunicazione dei beni esteriori, come per l’unione e la congiunzione dei beni interiori. 
Quale divina unione tra la Madonna e il glorioso San Giuseppe! Unione che faceva sì che il bene dei beni eterni, che è Nostro Signore, fosse e appartenesse a Giuseppe come apparteneva alla Madonna; non per quello che riguarda la natura che aveva preso nelle viscere della nostra gloriosa Signora, natura che era stata formata dallo Spirito Santo e dal sangue purissimo della Madonna, ma per quello che riguarda la grazia, la quale lo rendeva partecipe di tutti i beni della sua cara Sposa e che faceva in modo che di mano in mano crescesse in perfezione; ed è in forza della continua comunione che aveva con la Madonna, che possedeva tutte le virtù in un grado così eccelso che nessun’altra creatura potrebbe giungervi, tuttavia il glorioso San Giuseppe era quello che le si avvicinava maggiormente… 
Tutti e due avevano fatto voto di conservare la verginità per tutta la vita; ed ecco che Dio vuole che siano uniti dal vincolo di un santo matrimonio, non per farli cedere o pentire del loro voto, ma per confermarlo e fortificarsi reciprocamente per perseverare nel loro santo proposito; perciò continuarono a vivere insieme in modo verginale tutto il resto della loro vita…
Che cos’è il glorioso San Giuseppe, se non un forte bastione, che è stato edificato al di sopra della Madonna, poiché per il fatto che era sua Sposa, gli era sottomessa ed egli aveva cura di lei?
Quindi San Giuseppe, anziché essere posto al di sopra della Madonna per farle rompere il suo voto di verginità, le è stato dato come compagno, al fine che la purezza della Madonna potesse più mirabilmente perseverare nella sua integrità sotto il velo e l’ombra del santo matrimonio e della santa unione esistente tra di essi…
Passiamo alla seconda proprietà e virtù che troviamo nella palma. Secondo il mio parere, esiste una reale somiglianza e conformità tra San Giuseppe e la palma per quello che riguarda la loro virtù, virtù che non è altro che la santissima umiltà. Infatti, benché la palma sia la regina degli alberi, nondimeno è il più umile, cosa che dimostra nascondendo i propri fiori in primavera, allorché tutti gli alberi li fanno vedere; e li fa vedere soltanto quando il caldo è intenso… 
Non c’è alcun dubbio, mie care Sorelle: San Giuseppe fu più valoroso di Davide ed ebbe una sapienza superiore a quella di Salomone; tuttavia, vedendolo ridotto a fare il falegname, chi avrebbe potuto pensarlo, se non fosse stato illuminato dalla luce celeste, tanto teneva chiusi i doni di cui Dio la aveva arricchito?… È dunque fuor di dubbio che san Giuseppe è stato arricchito di tutte le grazie e di tutti i doni che richiedeva l’incarico che l’eterno Padre gli voleva affidare…
“Oh! quanto volentieri – scrive alla Chantal – vorrei trattenervi alcun poco delle grandezze del Santo che il nostro cuore ama, perché egli è il sostegno dell’amore del nostro cuore e del cuore del nostro amore; mi servirò di queste parole: Signore, fate del bene a coloro che sono buoni, ed hanno il cuore retto. O gran Dio, quanto cotesto Santo aveva un cuore buono! Quanto doveva essere retto, mentre il Signore lo ha colmato di tanti favori, affidò alle sue cure la Madre ed il Figlio, e ne fece così oggetto santamente invidiabile al Cielo ed agli Angeli; perché, che si può trovare fra gli Angeli che sia paragonabile alla Regina degli Angeli, e in Dio chi sia più di Dio? Preghiamolo questo gran Santo che accarezzò e servì così spesso il nostro Salvatore; preghiamolo che ci faccia partecipi delle sue carezze, che accrescono l’amore che abbiamo per questo Salvatore; e ci ottenga con la sua potente intercessione mille benedizioni che ci facciano godere una profonda pace interna. Viva Gesù! Viva Maria! Viva Giuseppe, il quale è stato sì lungo tempo il padre nutricatore della vita nostra…

Dai "Trattenimenti – colloqui con le sue figlie” di san Francesco di Sales

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