L'ANGELO CHE CONVINSE GIUSEPPE A SPOSARE MARIA - Seconda parte

(da Il Gesù Nuovo, anno 2012)

S. Giuseooe non vide, comunque, l'angelo con le specie immaginarie: egli ne udì solamente la voce e ciò gli bastò per conoscere il mistero. Egli sentì quello che l'angelo gli diceva, ossia che "non temesse di prendere con sé la sua sposa Maria, perché il suo stato era opera dell'operazione dello Spirito Santo. Che Lei avrebbe messo al mondo un figlio, a cui egli avrebbe dato il nome di Gesù: che sarà lui a liberare il suo popolo dai suoi peccati, e che in questo mistero si sarebbe compiuta la profezia di Isaia, che dice: Una vergine concepirà e darà alla luce un figlio chiamato Emmanuele, che vuol dire Dio con noi" (Cf Mt 1,20-23).
Si vede, dalle parole dell'angelo, che il Santo aveva lasciato la purissima sposa in ambasce, per cui, non appena si risvegliò, informato del mistero che gli era stato rivelato, ed istruito dal fatto che la sua sposa era la madre di Dio, egli si trovò diviso tra la gioia della sua felicità e della sua sorte insperata ed il dolore di aver fatto quello che aveva risoluto di fare. Egli rese grazie a Dio per il mistero che gli era stato scoperto e per averlo fatto sposo di colei che Egli aveva scelto per madre, non meritando di essere suo servitore. Il dubbio ed il turbamento ch'ebbe S. Giuseppe gettarono in lui le fondamenta di una profondissima umiltà, necessaria a colui cui era stata confidata la dispensa dei più alti consigli del Signore. Il ricordo di quello che era accaduto, gli servì di istruzione durante tutta la sua vita. La felicità e la fedeltà di questo Santo furono incomparabili, non solamente perché egli aveva nella sua casa l'arca vivente della Nuova Alleanza, ma perché egli la custodì come un servo fedele e prudente. Così il Signore lo costituì sulla sua famiglia, affinché ne avesse cura nel tempo convenevole, come un fedele dispensatore.
Ma come l'angelo convinse Giuseppe? 

Ascoltiamo ed ammiriamo con quale sapienza egli parla: "Giuseppe, figlio di Davide - gli dice - non temere di prendere con te Maria, tua sposa" (Mt 1,20).
L'angelo menziona dapprima Davide, da cui il messia doveva nascere; e così calma di colpo tutti i suoi timore, facendogli tornare alla mente, citando il nome di uno dei suoi antenati, la promessa che Dio aveva fatta a tutto il popolo giudeo. Non solo, ma spiega anche perché lo chiama "figlio di Davide", con l'aggiungere le parole "non temere". Dio, attraverso l'Angelo, parla con infinita dolcezza: il "non temere" sta ad indicare che Giuseppe temeva di offendere Dio tenendo presso di sé una potenziale adultera. L'angelo, cioè, vuol provare, e lo prova a sufficienza, che egli viene da parte di Dio e, dopo aver pronunciato il nome della Vergine, aggiunge "tua sposa", poiché questo titolo mai si sarebbe dato ad un'adultera. Il termine "sposa" sta qui, ovviamente per "fidanzata".
"Prende Maria" non indica altro che Giuseppe continui a tenere Maria nella sua casa, dicendogli in sostanza che è Dio che gliela dona, non già i suoi genitori. Egli gliela dona non per i soliti scopi del matrimonio, ma soltanto perché dimori con lui, unendola a Giuseppe per mezzo dell'angelo stesso che gli parla.
Ella è ora affidata a Giuseppe, come più tardi, sotto la croce, Cristo l'affiderà al suo discepolo prediletto, figura dell'intera umanità.
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