S. GIUSEPPE MAESTRO E MODELLO DI FEDE - Prima parte

(di Tommaso Guadagno SJ, in Il Gesù Nuovo, 1-2020, pp. 9-10)


Dal Vangelo di Matteo apprendiamo che Giuseppe era giusto, evidentemente non per la semplice osservanza esteriore della Legge, ma per la giustizia che viene dalla fede e cambia il cuore dell'uomo.
Nella Bibbia, giustè è l'uomo che confida pienamente nel Signore, che ascolta la sua Parola e la mette in pratica, cercando di vivere in comunione con la volontà di Dio, "come albero piantato lungo corsi d'acqua" (Sal 1,3).


Fede del giusto

Confidare in Dio non significa vedere tutto chiaro, secondo i nostri criteri personali, o secondo il buon senso comune; né tanto meno realizzare ciò che noi stessi desideriamo ed abbiamo programmato. Confidare in Dio significa piuttosto svuotarsi di sè, rinunciare a se stessi, al proprio punto di vista, ai propri interessi, desideri e progetti. Solo chi si perde per Dio, può essere ritrovato "giusto", nella giustizia e nella verità di Dio.
Giuseppe ha ricevuto di notte, durante il sonno, tutti i messaggi di Dio.
Qui la notte non è solo un'indicazione cronologica, ma assume un significato simbolico. Dio si manifesta di notte, cioè quando l'uomo cessa di affannarsi, di cercare e di pensare secondo i suoi criteri soggettivi.
È notte, perché la rivelazione di Dio resta sempre avvolta nel mistero e va accolta nel buio della fede.
In Giuseppe rivive la stessa fede di Abramo, che credette contro ogni evidenza e ogni speranza.


Fede condivisa 

Nella fede, Giuseppe fu anche strettamente unito a Maria, come mostrò Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Redemptoris Custos (1989). Il Concilio Vaticano II afferma che "la beata Vergine Maria avanzò nella peregrinazione della fede" (LG, 58), "andando innanzi" (LG, 63) a tutti coloro che mediante la fede segiono il Cristo. L'inizio del cammino di fede di Maria si incrociò e si unì saldamente con quello del suo sposo.
Giuseppe condivise pienamente la fede di Maria e, in tal modo, sostenne la fede della sua sposa.
Accolse come verità proveniente da Dio, l'annuncio a cui Maria aveva dato il suo consenso.
Per l'esattezza, Giuseppe non rispose con le parole all'annuncio dell'angelo, ma "fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa". Realizzò cioè profondamente con i fatti l'obbedienza della fede. Poi, nel corso della sua vita, che fu una continua peregrinazione nella fede, Giuseppe, come Maria, rimase fedele sino alla fine alla chiamata di Dio.

 
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