IL CULTO ANTICO DI SAN GIUSEPPE IN PALESTINA (S. Todeschini)


La Chiesa latina, a partire dalle crociate, ha valorizzato il San- to, dandogli la giusta collocazione che meritava. Per comprendere appieno la venerazione di San Giuseppe in terra di Palestina, occorre, dunque, tener presente i passaggi storici: quello dei primi secoli del cristianesimo e quello delle crocia- te in poi. Seguendo la lettura delle indicazioni tramandate dai testi, vi sono, nel panorama geografico di questa terra, delle località dove presenze archeologiche ci parlano di San Giu- seppe. Così a Betlemme si trova quella che viene considerata la sua abitazione e la grotta della nascita di Gesù, dove San Giuseppe e Maria trovarono alloggio. A Nazareth è indicata quella che secondo le tradizioni è considerata la casa di San Giuseppe. La presenza di questo ambiente viene menzionata, seppur poche volte, da testi antichi. A garantire la sua conservazione furono i crociati che ne fecero un luogo di pellegrinaggio, erigendo, anche qui, come in altri luoghi ritenuti sacri, una chiesa che divenne ben presto un centro di venerazione assai frequentato dai pellegrini che si portavano in Palestina.
Viene documentata nelle memorie di uno di questi, la descrizione della chiesa come si presentava nel VII secolo; un ambiente piccolo e essenziale. La semplice struttura venne poi demolita quando il paese venne occupato dai musulmani. Nel 1100 a Nazareth i crociati conquistatori edificarono la chiesa dell'Annunciazione e vi trasportarono all'interno anche la tomba di San Giuseppe. Poi la storia di questi luoghi ci par- la di conquiste musulmane e di riconquiste crociate, episodi a volte drammatici che segnarono i secoli seguenti. Si giunge così al 1600 quando i francescani occuparono, perché era in abbandono, il santuario dell'Annunciazione, e iniziarono i restauri della chiesa allora semidistrutta. Demolirono la casuccia araba che era all'interno e costruirono una cappella. Solo nel 1892 si diede avvio ad un lavoro archeologico che riportò alla luce i primitivi ambienti, ritenuti con quasi certezza quelli dell'antica chiesa sorta in onore di Sa Giuseppe. Il frate francescano Bellarmino Bogatti, tra i massimi studiosi di archeologia della Palestina, scriveva che gli scavi recenti confermano questa ipotesi, definendo questo santuario il luogo più vicino alla vita terrena del nostro santo». Secondo un antico documento giudaico-cristiano, chiamato Historia Josepi (Storia di Giuseppe), si andava sul luogo e si venerava la figura del Santo leggendo un panegirico appropriato. Una prassi anticamente in uso in alcune Chiesa orientali; mentre sulla tomba di Maria a Gerusalemme veniva letta la Dormitio Mariae, la dormizione di Maria.


FONTE: La Santa Crociata in onore di San Giuseppe, giugno 2021.

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