CON LA TUA PROTEZIONE, SAN GIUSEPPE

 (Marco Guizzo, in "La Santa Crociata in onore di San Giuseppe - aprile 2023, pp. 18-19)

Vidor è un paese di circa 3700 abitanti, adagiato tra il fiume Piave e le dolci colline del Conegliano Valdobbiadene, coltivate a vite, famose come Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.
Due suoi monumenti risalgono a un passato ormai lontano: il castello medievale e l'abbazia di santa Bona. Il castello, in cima a un colle, risale all'anno 1000 e ha avuto il periodo di maggior splendore nel XIV secolo. Fondato dalla nobile famiglia dei Da Vidor, esso era un punto di riferimento per l'intero Quartier del Piave perché situato in posizione strategica nelle vicinanze dell'antico porto sul fiume Piave. La rocca vidorese, conquistata e semi-distrutta in più occasioni, capitolò definitivamente nel 1510 a opera delle truppe del generale Liechtenstein, agli ordini della Lega di Cambrai. Dopo la sua distruzione rimase in piedi l'antica cappella del castello, che divenne la chiesa parrocchiale con il nome di santa Maria in Castello. Rasa quasi completamente al suolo durante i combattimenti della Prima Guerra mondiale, nella battaglia di Vidor il 10 novembre 1917, al suo posto venne eretto, tra il 1923 e il 1925, un monumento-ossario ai Caduti. 


Vidor - Fonte: Wikipedia

Altro vanto di Vidor è l'abbazia benedettina di santa Bona. Nel 1106 una piccola cappella nei pressi del Piave fu donata all'abate di Pomposa da alcuni nobili del posto, dando vita al complesso abbaziale per custodire le reliquie della giovane vergine egiziana Bona, recuperate da Giovanni da Vidor in Terra Santa durante la prima crociata (1096-1099). L'abbazia appartenne ai benedettini per circa duecento anni, poi subì un lento declino. Intorno al 1300 passò sotto l'istituto della commenda e successivamente divenne proprietà privata di alcune famiglie nobiliari. Fu parzialmente distrutta durante la Grande Guerra e successivamente ricostruita con alcune modifiche. Il complesso è formato dalla chiesa, da un elegante chiostro con affreschi del XV secolo, da un corpo principale con sale riccamente decorate e da un secondo corpo ove trovavano posto le stalle e i granai, oltre a un ampio giardino con alberi centenari e una suggestiva terrazza aperta sul Piave.
Lungo la strada che dal centro del paese porta all'abbazia si trova una piccola cappella intitolata a san Giuseppe. Nonostante la scarsità di fonti storiche, sembra che proprio dall'erezione di questo luogo di culto sia nata la devozione vidorese per lo Sposo di Maria. La chiesetta venne edificata tra il 1693 e il 1742 accanto alla dimora nobiliare della famiglia Pateani, ricchi possidenti terrieri che diedero al paese di Vidor due parroci. L'oratorio di san Giuseppe venne distrutto durante la guerra e successivamente ricostruito nel 1925 per volontà dei conti Vergerio Reghini. L'interno, molto semplice, ha un piccolo altare in marmo sopra il quale è posta una pala raffigurante il Transito di san Giuseppe. È del 1926, opera del pittore veneziano Luigi Gasparini, e rappresenta la morte del Santo e, in preghiera, la contessa Giovanna Vergerio Reghini, deceduta nel 1925, con accanto il figlio Reghino, caduto nel 1918. Il quadro dimostra la devozione al Santo da parte della nobile famiglia.
Nel passato la chiesetta di san Giuseppe è stata un punto di riferimento per la comunità di Vidor. Da un documento del 1886 sappiamo che nel giorno del Patrono (19 marzo) vi si celebrava la Messa e nel pomeriggio i Vespri, oltre a una processione per le vie del paese. Questa tradizione si perpetuò per decenni fino ad alcuni anni fa, quando purtroppo non fu più possibile accedere alla chiesa per problemi di agibilità della struttura. Non si hanno documenti sul momento in cui san Giuseppe divenne patrono del paese di Vidor, ma possiamo ritenere che l'affidamento al Santo sia nato con la costruzione di questo oratorio. Anche la sagra nel mese di marzo ha origini antiche, in concomitanza con la fondazione della chiesetta campestre. Una delibera comunale degli anni '80 fissa il 19 marzo come festa del patrono. 
Immagini di san Giuseppe le troviamo nella chiesa parrocchiale del Santo Nome di Maria. L'edificio sacro fu benedetto nel 1748, al posto della chiesa del castello. Ospita pregevoli opere di Guido Cadorin realizzate tra il 1922 e il 1926, oltre a due pale d'altare dell'artista veneziano Francesco Zugno del 1750. Entrando dal fondo della chiesa, nella prima cappella a sinistra troviamo l'altare dedicato a san Giuseppe. La statua lignea del santo è opera dello scultore Stuffer della Val Gardena, posta nel 1967 per volontà del parroco don Marcello Favero in sostituzione di una precedente raffigurante santa Filomena. 
Nel giorno del patrono viene celebrata una messa solenne, molto partecipata dalla poроlazione, e la locale Pro Loco organizza una sagra di due settimane con degustazioni tipiche, luna park e un grande mercato; contemporaneamente sono possibili visite guidate all'abbazia di santa Bona. 
Un altro semplice ma significativo segno della devozione al santo lo troviamo nella frazione di Colbertaldo, dove è presente una edicola con un affresco realizzato da un artista locale, raffigurante una Madonna con Bambino, i santi Giovanni e Francesco d'Assisi e, appunto, san Giuseppe. Egli è dunque ben presente a Vidor. Alle nuove generazioni è affidato il compito di coltivare in futuro la devozione al Santo, che da alcuni secoli accompagna la vita del nostro paese ed è vitale sulle nostre famiglie.

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