Quale era la situazione economica della Sacra Famiglia di Nazaret? Come viveva Gesù?
La Sacra Famiglia di Nazaret apparteneva sicuramente alla classe popolare della società di allora, e di per sé, con le risorse che poteva avere, sicuramente sarebbe da includere nella classe popolare superiore, cioè con delle rendite che potevano andare, sulla scala da 100 a 0, da 50 a 30.
Possiamo pensare che la Sacra Famiglia avesse oltre la casetta di Nazaret:
1) la bottega della falegnameria di Giuseppe;
2) un pezzetto di terreno (con ulivi, vigna, qualche albero da frutto);
3) qualche animale (un asinello, alcune pecore, capre, galline, ecc);
4) si lavorava in due (se non in tre);
5) l'impiego proprio di Giuseppe, falegname e carpentiere, gli permetteva anche di poter participare alle costruzioni erodiane prima, e a quelle di Sefforis e di Tiberiade poi;
6) Maria sapeva certamente filare e tessere (come le donne e le ragazze del suo tempo).
Tutto questo permetteva, al tempo erodiano e post-erodiano,una vita semplice, sufficiente, autonoma, perfino di una certa agiatezza e comodità.
L'ebreo, di per sè, è un uomo che sa lavorare e amministrare, conosce il valore del denaro, sa risparmiare e investire. È costante nel suo impegno, ha delle iniziative e si arrangia facilmente nelle vicende della vita. Giuseppe, col suo lavoro, poteva provvedere molto bene ai bisogni della sua famiglia; più tardi, di uguale efficacia fu il lavoro dello stesso Gesù. Anche Maria poteva portare qualcosa con il suo lavoro. La loro situazione era economicamente serena.
L'ebreo, di per sè, è un uomo che sa lavorare e amministrare, conosce il valore del denaro, sa risparmiare e investire. È costante nel suo impegno, ha delle iniziative e si arrangia facilmente nelle vicende della vita. Giuseppe, col suo lavoro, poteva provvedere molto bene ai bisogni della sua famiglia; più tardi, di uguale efficacia fu il lavoro dello stesso Gesù. Anche Maria poteva portare qualcosa con il suo lavoro. La loro situazione era economicamente serena.
Sorge, però, un problema: perché nella presentazione del Bambino Gesù al Tempio, Maria e Giuseppe presentarono l'offerta degli umili o dei poveri: un paio di tortore o due colombi? (Lc 2,22-24).
Il libro del Levitico, in 5,7, ci dà un'inidicazione quando prescrive: "Se non ha mezzi per procurarsi una pecora o una capra, porterà al Signore due tortore o due colmbi...". E in Lev 5, 11 si contempla perfino il caso dei poveri che non possono neppure offrire due colombi (e offrono allora solo un decimo di efa di fior di farina).
Allora, perché la Sacra Famiglia ha presentato al Tempio questa offerta così umile di due colombi?
Allora, perché la Sacra Famiglia ha presentato al Tempio questa offerta così umile di due colombi?
La risposta sembra questa: anche se loro, con le loro risorse, potevano avere una vita di una certa comodità ed agiatezza, scelsero volontariamente di vivere come i più umili, col minimo indispensabile. In questa maniera, nella percentuale proposta sopra, le rendite riservate per loro raggiungerebbero appena il 10.
Tutto il resto era destinato alle elemosine e all'aiuto disinteressato per i poveri. Così si può comprendere, fino in fondo, quanto scrive san Paolo in 2 Cor 8,9: "Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà".
Povertà non solo per il fatto dell'Incarnazione, ma una povertà sociale, volutamente abbracciata. Gesù stesso dirà: "Il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo" (Lc 9,58).
Esempio trasparente di povertà, di abbandono alla Provvidenza, di carità verso il prossimo, di rinuncia di sé.
Dove ci sono i grandi valori dello Spirito, la realtà materiale diventa sempre più secondaria e marginale. Il Vangelo, prima di essere predicato, cominciò ad essere vissuto nella semplicità, nella povertà e nell'amore della Sacra Famiglia di Nazaret. Essa visse così la prima delle Beatitudini (Mt 5,3; Lc 6,20).
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