(da Il mese di S. Giuseppe, Casa editrice Pia Unione del Transito di S. Giuseppe, 1980)
S. Giuseppe perché fu sposo di Maria ebbe il nome e la dignità di padre.
Il Vangelo lo chiama padre.
Dio affidò a lui il suo Unigenito Figlio, fattosi uomo.
Per effetto del vero matrimonio di Maria contratto con Giuseppe, il Figlio di Maria appartenne anche a Giuseppe.
Eccettuata la carnale generazione, S. Giuseppe esercitò in tutto il suo ufficio di padre; ebbe l'amore, l'affetto, la sollecitudine, l'autorità del padre.
La sua è una paternità singolare, ma vera e autentica.
Paternità unica, di molto superiore alla paternità naturale e adottiva.
S. Giuseppe sentiva le gioie della paternità specialmente quando Gesù Bambino si abbandonava alle sue tenerezze. Come la Madonna anche lui si sentiva affascinato dalla presenza del Figlio di Dio che vedeva crescere in età, in virtù e in grazia. Ed era tutto per il suo gesù, viveva con Lui e per Lui, era la vita della sua vita.
Il caro Santo ci raccomanda di conoscere Gesù Cristo, di appassionarci a Lui e amarlo sopra tutte le cose.
Gesù Cristo si conosce leggendo e meditando il Vangelo, ascoltando la sua parola di vita eterna. Il Vangelo deve essere il libro indispensabile, caro a ogni cristiano; ci rivela Gesù, ci dà un'idea completa di Lui.
La venerazione di S. Giuseppe devo condurci al suo Bambino che custodisce e protegge con affetto immenso.
Ricordati, o purissimo sposo di Maria Vergine,
o dolce protettore mio San
Giuseppe,
che mai da nessuno si udì avere invocato la tua protezione
e
chiesto il tuo aiuto
senza essere stato consolato.
Con questa
fiducia,
io vengo a te
e a te fervorosamente mi raccomando.
O S. Giuseppe, non disprezzare la mia preghiera,
ma ricevila
pietosamente ed esaudiscila.
Amen
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